Perché gli avvocati lavorano così tante ore? 

Vi siete mai chiesti come sia possibile che, malgrado la tecnologia sia in grado di potenziare la gestione delle vostre attività giornaliere, le ore passate in studio o in ufficio non facciano che aumentare?

È ancora più assurdo considerando che la tecnologia di cui disponiamo oggi ha davvero il potenziale di minimizzare il tanto dibattuto gap tra vita privata e lavorativa.

La survey annuale del recruiter britannico Douglas Scott, la 2018 Salary and Benefits Benchmarker, condotta su oltre 3mila professionisti operativi in house o in studio e appena pubblicata dimostra che, in media, gli avvocati lavorano 1,25 ore in più al giorno. Quasi un giorno in più a settimana.

Probabilmente questo dato vi sorprenderà pensando a voi stessi o ai vostri colleghi, e avrete l’impressione di lavorare anche di più. Sebbene nel nostro Paese non ci siano ricerche recenti che calcolino quante ore in più lavori la popolazione legale italiana, sicuramente il male è comune.

In un articolo pubblicato su Law.com Kathryn Riley, fondatrice di Douglas Scott, commenta il dato emerso dalla ricerca spiegando che per abbracciare l’innovazione e affrontare il problema della produttività le aziende e gli studi legali devono puntare sul talento delle risorse che assumono e affinare le tecnologie alle esigenze reali dell’organico.

Sicuramente gli strumenti e la flessibilità aiutano, ma trovare il giusto equilibrio tra le persone, con le loro esigenze e aspirazioni, e l’azienda o lo studio, con i loro scopi, è fondamentale. Fidelizzare le proprie risorse significa essere certi di poter contare su di loro nel lungo termine, ed essere certi che gli investimenti che si faranno su quelle persone, in qualche modo torneranno indietro all’organizzazione.

È evidente che c’è un problema di produttività. E sia le aziende che gli studi legali se ne stanno rendendo conto, cercando di correre ai ripari introducendo, per citare una misura fra le varie, la flessibilità. Ma ce n’è uno più grande, che è culturale…C’è qualcuno di voi che non si sia sentito in colpa ad uscire dall’ufficio alle 18?

Sradicare il pregiudizio non è facile, ma se a fare il primo passo sono proprio le aziende e gli studi legali, forse diventa più semplice. Del resto, ne va della qualità dell’output. Crediamo davvero che lavorare per tutte queste ore garantisca l’ottenimento di risultati di alta qualità?

 

Gennaro Di Vittorio

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