Dipartimenti hr: in Italia la forbice dei salari più ampia

In Italia, un direttore delle risorse umane guadagna mediamente il 467% in più di un giovane professionista (fino a quattro anni di esperienza).

Il dato emerge dall’ultimo studio dell’osservatorio di Mercer, che ha analizzato i dati relativi ai professionisti delle risorse umane in Europa. In particolare, la forbice è calcolata su un salario medio che va dagli oltre 233mila euro annui di un hr director 41mila euro di un low professional. Divario maggiore rispetto a quello di Germania (da 225mila a 56mila euro), Francia (da 200mila a 45mila euro) e Gran Bretagna (da 232mila a 43mila euro).

Il gap si è allargato negli ultimi cinque anni: la retribuzione è salita del 10% tra i manager, mentre ai livelli più bassi (professional) il trend di crescita è stato più lento (+7%). Anche in Gran Bretagna e Francia la crescita ha riguardato più i manager che i professional, mentre in Germania e Polonia (quinto paese considerato dall’analisi di Mercer con livelli retributivi più bassi) sono aumentate di più le buste paga degli addetti alla base della piramide.

“Le aziende italiane hanno destinato budget maggiori alle posizioni manageriali rispetto a quelle tedesche, che hanno focalizzato focalizzato la politica di revisione salariale degli ultimi anni maggiormente sui professional” spiega Mariagrazia Galliani, information solutions practice leader di Mercer.

Gennaro Di Vittorio

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