Covid-19, due imprese su cinque contano di recuperare nel 2020

Anche se permane un clima di incertezza, sono 600 mila le aziende che contano di recuperare risultati operativi accettabili entro fine anno. Mentre per ulteriori 580 mila bisognerà aspettare il 2021. Questi sono i dati che emergono da un approfondimento del sistema informativo Excelsior su 1.380 mila imprese con almeno un dipendente, condotta tra il 25 maggio e il 9 giugno 2020 da Unioncamere in accordo con Anpal.

L’obiettivo era quello di indagare sugli impatti del lockdown e sulle strategie per i prossimi mesi, ma soprattutto sui tempi previsti per la ripresa. Secondo l’indagine soltanto 180 mila imprese (il 13,1% del totale) non ha subito contraccolpi produttivi e perdite economiche significative a causa della pandemia, a fronte di quasi l’85% delle aziende che, invece, non ha ancora potuto assorbire le ripercussioni della crisi.

Il valore della digitalizzazione 

A presentarsi più preparate a superare le barriere fisiche imposte nella fase del lockdown, sono state le imprese che hanno adottato piani integrati di digitalizzazione. Il 15,3% di queste dichiara di non aver subito perdite nel periodo del lockdown e sembra poter guardare ad un recupero relativamente meno lontano nel tempo avendo potuto adattare più rapidamente la propria organizzazione.

Al contrario, l’insufficiente o parziale impegno negli investimenti digitali è un fattore che porta le imprese a valutare tempi di ripresa più lunghi e a riportare maggiori difficoltà nella gestione finanziaria delle fasi dell’emergenza sanitaria.

Gennaro Di Vittorio

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