Antonia Cosenz: dalle fusioni all’OPA, l’impegno in house in Banco BPM

Con un team di oltre 200 professionisti, la giurista ex Chiomenti guida la direzione legale dell’istituto di piazza Meda e segue le operazioni più rilevanti. «Ritengo fondamentale il lavoro di squadra»

di michela cannovale

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Sono parecchi i temi che tengono banco nei corridoi di Piazza Meda ultimamente. Banco Bpm, ancora sotto i riflettori, sta giocando una partita importante che include adesso anche l’opa da 1,6 miliardi su Anima e un accordo sindacale che, siglato alla Vigilia di Natale, apre la strada a circa un migliaio di assunzioni a fronte di altrettante uscite complessive tra esodi volontari e pensionamenti incentivati. Il tutto mentre, lanciata l’opa su Anima, è stata annunciata l’ops di Unicredit sulla banca.

A questo proposito, in un contesto di trasformazione per l’istituto bancario, così come in precedenza in occasione dell’avvio di importanti partnership per il gruppo (nella bancassurance, con l’acquisizione di Vera Vita e BBPM Life, e da ultimo nella monetica, con la nascita di Numia), un ruolo cruciale è svolto dall’ufficio legale del gruppo, guidato dal 2017 da Antonia Cosenz (in foto). L’avvocata, che porta in dote un’esperienza di pluriennale maturata nello studio Chiomenti, ha gestito con il suo team alcune delle operazioni più significative della recente storia bancaria italiana, a partire dalla fusione che ha dato vita all’attuale Banco Bpm.

Proprio riguardo al suo ruolo nella banca, raggiunta da MAG, ha spiegato che «dopo tanti anni di professione nel libero foro, passare al team in house dell’allora Banca Popolare di Milano e unirmi a un meraviglioso team di manager, con background anche molto differenti dal mio ma tutti rivolti a perseguire medesimi obiettivi, è stato un passo naturale. È stata proprio questa fase di transizione che mi ha portato a maturare la consapevolezza di voler far parte in modo stabile di questa realtà in cui si stavano delineando obiettivi così ambiziosi e di poter dare il mio contributo alla realizzazione di un progetto corale di crescita». Un percorso, questo, in cui ha sottolineato di aver «incontrato persone eccezionali. Non posso dire di aver avuto un unico modello, ma ho cercato di cogliere e far miei i tratti che più ammiravo e ritenevo affini al mio modo di essere e dunque alla professionista e manager che aspiravo e tuttora aspiro ad essere». 

In Banco Bpm Cosenz dirige oggi un team con cui naviga le acque complesse delle operazioni straordinarie, dalle emissioni di capitale e di debito della banca, alla gestione del contenzioso di gruppo e l’avvio di nuove partnership strategiche. Siede inoltre nel consiglio di amministrazione di Banca Akros, braccio d’investimento del gruppo, consolidando così una leadership che coniuga sapienza giuridica e visione strategica.

Ecco come ha descritto il suo lavoro.

In squadra siete tanti…

Sì, la direzione legale di Banco Bpm è composta da oltre 200 colleghe e colleghi che si occupano quotidianamente dell’assistenza legale a tutto tondo nei diversi ambiti del business del nostro gruppo. Seppur numerosi, il modello organizzativo che abbiamo adottato è snello e facilità di dialogo e confronto sono aspetti centrali che ritengo fondamentali per creare e, soprattutto, mantenere un ambiente lavorativo virtuoso e positivo.

Che tipo di struttura ha applicato per efficientare i passaggi di comunicazione in un team così ampio?

Riunioni con i vari team sono programmate regolarmente e i responsabili delle rispettive aree sono sempre informati dei progetti principali su cui lavorano gli altri team. Inoltre, facciamo formazione all’interno e all’esterno della nostra direzione e mettiamo a fattor comune tematiche legali e esperienze nuove che, per loro natura, possono essere trasversali.

Quanto è importante per lei delegare?

Direi che la delega, che naturalmente implica la fiducia nei confronti dei soggetti ai quali si conferisce, è indispensabile quando si gestiscono centinaia di posizioni ed è anche la chiave per la responsabilizzazione e la crescita delle persone, a tutti i livelli. I miei colleghi, peraltro, sanno che la mia porta è sempre aperta per discutere di una particolare questione legale o anche solo per confrontarci su aspetti operativi e manageriali.

Dove cerca la forza per sé e per il suo team in fasi lavorative particolarmente faticose?

Mi piace molto il mio lavoro e ne traggo sempre grandi stimoli che alleviano un po’ di fatica quando, come giuristi interni, ci interfacciamo con questioni legali complesse o dobbiamo partecipare a intense negoziazioni per finalizzare le operazioni che ci vedono coinvolti. Certo, ci sono periodi e momenti meno facili, ma a darmi stimolo e forza è sempre la consapevolezza che il contributo dei miei colleghi e mio può essere importante per realizzare un progetto comune e contribuire alla crescita della nostra Banca. Ritengo ad ogni modo fondamentale il lavoro di squadra, sia tra i colleghi della direzione legale stessa, sia con i membri degli altri team della banca.

Perché fondamentale?

Perché solo procedendo così, tutte le persone coinvolte nell’operazione avranno la possibilità di comprendere lo scenario completo e acquisire consapevolezza del proprio apporto per realizzarla.

La sua carriera si divide fra private practice e in house. C’è un’operazione, fra tutte quelle che ha curato, che ricorda come particolarmente complicata?

Quando lavoravo in studio ho assistito a importanti operazioni societarie e di corporate finance che si sono realizzate in Italia a partire dai primi anni 2000. L’operazione probabilmente più complessa e allo stesso tempo coinvolgente che mi piace ricordare è proprio la fusione tra Bpm e Banco Popolare che ha portato alla costituzione, nel 2017, di Banco Bpm.

Che cosa la rende particolarmente interessante?

Beh, è stata la prima fusione sotto il meccanismo unico di vigilanza della BCE, una fusione propria tra due banche popolari con voto capitario con contestuale trasformazione in società per azioni e adozione di un modello di governance che, traendo ispirazione dalla Germania, prevede la partecipazione nell’organo amministrativo di un consigliere espressione dei dipendenti. Sicuramente è stata un’operazione innovativa che ha richiesto l’analisi di complesse tematiche legali e il coinvolgimento di numerose autorità di vigilanza. Per me, un’occasione unica di poter contribuire alla realizzazione di un progetto importante per il sistema bancario italiano.

Parliamo di selezione e gestione dei consulenti esterni: come funziona per voi?

Come tutte le grandi istituzioni, la Banca ha un panel di studi legali e avvocati di riferimento che scegliamo in base a criteri di competenza e rotazione. Skill, attitudine e approccio sono criteri essenziali nel conferimento dell’incarico una volta che si è delineata l’operazione o la questione legale da affrontare. Sono comunque convinta che, soprattutto nelle operazioni più complesse, l’elemento fiduciario resti essenziale. Anche in questi casi e data la delicatezza della questione, l’opinione e il confronto con i membri del team interno di volta in volta coinvolto è fattore importante per consentire una scelta informata sui professionisti che possano effettivamente dare un valore aggiunto.

Recentemente, per esempio, ha scelto di avere al suo fianco Legance per il lancio dell’opa su Anima Holding. Perché proprio questo studio?

Sicuramente Legance è uno studio che presenta le caratteristiche che dicevo prima e, grazie alle competenze specifiche su complessi temi societari e regolamentari, all’expertise dei professionisti coinvolti e all’efficacia e reattività del team, sta dando un grande contributo alla realizzazione di questa importante operazione per il nostro gruppo.

Chiudiamo con un commento sull’ops di Unicredit: su cosa si sta concentrando in questo momento il suo team?

La promozione dell’ops da parte di Unicredit, in pendenza dell’opa già promossa dalla nostra Banca su Anima, comporta […]

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michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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