Uno, nessuno e centomila GC. Quanto è etico il mestiere giurista d’impresa secondo gli altri

di ilaria iaquinta

 

Che dal “fare le cose legali”, il general counsel (GC) sia passato negli ultimi anni a “fare le cose giuste” non ci sono dubbi.  L’etica ha preso piede tra i giuristi d’impresa, si è incrociata coi cardini della professione ed è considerata, per gli avvocati in house, una parte fondante del proprio mestiere. Ma cosa ne pensano gli esterni? Questa stretta correlazione tra legalità ed etica che i giuristi d’impresa hanno fatto propria viene percepita come tale anche dagli altri componenti dell’azienda? A rispondere a questo quesito è dall’Australia l’Ethics Index, giunto quest’anno alla quinta edizione, pubblicato dal Governance Institute of Australia.

Secondo la ricerca la funzione percepita come più etica in azienda è la segreteria societaria, con 29 punti, in crescita rispetto ai 20 del 2019. Seguono i cfo con 19 punti (contro i 17 dell’anno scorso), i directors con 17 punti (dai 12 dell’anno precedente) e amministratori delegati / managing director a 10 (rispetto agli 8 del 2019). L’indice non esamina in modo specifico la professione dei giuristi d’impresa, ma quella più generale degli avvocati. Sicuramente la percezione dell’eticità degli avvocati è migliorata rispetto allo scorso anno, con un punteggio di 11 contro i -2 del 2019. Un salto significativo. Tuttavia, gli avvocati rimangono tra gli ultimi 10 nella classifica delle professioni…

Sembra di ritrovarsi proprio nell’opera pirandelliana dove l’immagine che si ha di sé stessi non corrisponde a quella che gli altri hanno di noi. Al di là del parallelismo letterario questo dato fa riflettere. Qualcosa non quadra. Forse non sarebbe male riflettere sulla percezione che hanno gli altri di voi in azienda e ideare una strategia per cambiarla, visto che l’etica vi sta tanto a cuore…

Gennaro Di Vittorio

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