Unicredit, parte l’ops su Banco Bpm. Attivi i team legali interni
Oggi, lunedì 28 aprile, è partita l’ops di Unicredit su Banco BPM, operazione che dovrebbe concludersi il 23 giugno, rispettando la durata massima di 35 giorni.
Il via libera è già arrivato dalla BCE, Consob e Ivass, mentre si attende ancora il parere dell’Antitrust europeo su eventuali richieste di cessioni di sportelli.
L’offerta, basata su uno scambio azionario (1 azione Banco Bpm contro 0,175 Unicredit), ha suscitato diverse riserve: il cda di Banco BPM ha giudicato il prezzo non adeguato, mentre Crédit Agricole, primo azionista, rimane cauto. Sul fronte regolatorio, il governo ha applicato il Golden Power imponendo condizioni operative. Inoltre, il rifiuto della BCE all’uso del Danish Compromise ha complicato i piani patrimoniali.
Se Unicredit non raggiungerà il 66,67% del capitale, potrà comunque puntare al controllo con il 50% più una azione. Una possibile revisione dell’offerta sarà valutata dopo i risultati trimestrali di Banco, attesi l’8 maggio.
Come già annunciato da Inhousecommunity, per Unicredit sta curando i profili giuridici dell’operazione una squadra composta da Rita Izzo (in foto a sinistra), head of group legal di Unicredit, insieme a Niccolò Fibbi, head of corporate governance team, Roberto Tazzioli, head of group corporate affairs and transactions, e Fabio Saccone, first vice president legal. Per Banco BPM sono invece scesi in campo i legali guidati dalla general counsel Antonia Cosenz (in foto a destra).
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