Under 35 e imprese: accoppiata vincente sulla lunga distanza

I giovani non abbandonano l’imprenditoria, nonostante l’instabilità della situazione economica italiana. Lo testimonia un’indagine di Unioncamere, che ha anche mostrato, entro certi parametri, una maggiore capacità delle imprese guidate da under35 di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e sopravvivere.

Non inganniamoci: il calo nella propensione dei giovani a mettersi in proprio c’è. Ma non è tanto rilevante quanto la volatilità delle tendenze del mercato e la voglia di sicurezza economica dei millennials potrebbero far pensare. Oggi 50 under35 ogni mille fondano un’impresa, con un calo del 7 per mille rispetto allo stesso dato del 2011. Il calo è ovviamente riscontrabile anche in valore assoluto: le imprese giovani sul territorio nel 2011 erano 697.400, nel 2018 solo 575.800. Ma su questo dato influisce anche il calo prettamente numerico della categoria demografica dei giovani italiani.

Tuttavia sono interessanti i dati sull’andamento di queste imprese nel tempo, se paragonato con quelle costituite dalle controparti over35. Se, infatti, queste ultime dimostrano di reggere meglio il colpo nei primi anni di vita, sul lungo periodo il trend si inverte: a tre anni dalla fondazione, l’80,2% delle imprese over35 è ancora in carreggiata, contro il 77,4% di quelle a guida under35. Successivamente, la forbice tra i due dati si assottiglia, fino al sorpasso, che avviene intorno al quinto anno di vita della realtà aziendale, e che prosegue fino all’ottavo anno, in cui il 61,8% delle imprese “millennials” sono ancora in attività, contro il 53,2% di quelle “senior”.

Altri dati: sono in continuità tra le due demografiche i dati sull’imprenditoria femminile, che si attesta intorno al 33%, ed è importante quello sulle imprese giovani guidate da stranieri, che sono il 15% del totale. Settori preferiti dai giovani sono ristorazione, finanza, assicurazioni, ingrosso, sport e intrattenimento.

Gennaro Di Vittorio

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