Spesa legale: 1 GC su 3 non ha una strategia per contenerla

Se vi dicessi che un general counsel (GC) su tre non ha una vera e propria strategia per la gestione della spesa legale probabilmente stentereste a credermi. Il taglio di costi è un’esigenza così radicata nella cultura aziendale che vi risulterebbe difficile immaginare che qualcuno in house possa permettersi di non preoccuparsi di non sforare il budget. Eppure, così è.

A rivelarlo è l’Annual Study of Effective Legal Spend Management pubblicato da Blickstein Group, Exterro e Corporate Counsel Business Journal. Lo studio ha intervistato 52 “legal leader” (tra cui general counsel, legal director, assistant GC e manager) allo scoppio della crisi Covid-19 per indagare sulle modalità di controllo del budget e sulle tecniche più efficaci per ridurre all’osso la spesa legale.

Secondo la ricerca, infatti, il 36% degli intervistati non ha una strategia globale per la gestione della spesa legale tra le unità organizzative che rispondono alla direzione in house. Inoltre, il metodo più efficace per contenere le uscite citato dai giuristi d’impresa che hanno preso parte alla survey, è la negoziazione di fees e sconti. Ma può essere considerata una vera e propria strategia per ridurre i costi questa? È sicuramente una leva, una strada che evidentemente ha anche discreto successo, ma non va confusa con un approccio strategico per contenere i costi. Non sarebbe più efficiente costruire con gli studi esterni una collaborazione più stretta che li coinvolge e integra nella quotidianità della direzione legale? Soprattutto in questo periodo di crisi, nel quale stringere la cinghia sarà ancora più necessario di prima…

Gennaro Di Vittorio

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