Solo il 57% dei dipendenti italiani è soddisfatto del suo lavoro

Il lavoro non dà la felicità. Secondo una ricerca –  la “Global trends on employees engagement” – realizzata dalla società di consulenza Aon, sarebbero infatti solo il 63% i dipendenti soddisfatti della loro attuale occupazione. Il sondaggio – che ha coinvolto oltre cinque milioni di lavoratori in più di mille società in tutto il mondo – mostra, per la prima volta dal 2012, un calo della soffisfazione sul lavoro, passata dal 65% nel 2015 al 63% nel 2016. Una tendenza che, come rivela la ricerca, pare destinata a continuare.

A provocare questa infelicità generalizzata sembrano essere due ragioni: l’ascesa di movimenti populisti che sta creando incertezza all’interno delle aziende per il timore di una possibile diminuzione della libera circolazione di forza lavoro, e i rapidi progressi della tecnologia che minano la sicurezza dei posti di lavoro.

“Quando il livello di engagement diminuisce, si possono verificare degli effetti negativi, come un maggiore turnover dei lavoratori e un maggiore assenteismo, oltre ad una minore soddisfazione dei clienti, tutti fattori che influiscono negativamente sulle performance anche finanziarie di un’azienda”, ha commentato Enrico Vanin, amministratore delegato Aon Spa e Aon Hewitt Risk & Consulting. “Al contrario, se i dipendenti sono soddisfatti, un’azienda ne trae beneficio sia internamente, sia per la capacità di attrarre talenti e di fidelizzare nuovi clienti. Lavorare a una strategia che migliori l’Employee Engagement rappresenta non solo un elemento fondamentale che determina il clima interno e della brand reputation, bensì anche un’opportunità da cogliere per migliorare la produttività in un’azienda”.

Dalla survey emergono differenze in termini di engagement anche a livello geografico. L’area Asia Pacifico è quella che ha registrato il maggior calo, passando dal 65% nel 2015 al 62% nel 2016. In controtendenza l’America Latina, che ha visto crescere l’engagement dal 72% nel 2015 al 75% nel 2016. In Europa il livello di engagement ha registrato, invece, un calo di 2 punti percentuali, passando dal 60% del 2015 al 58% del 2016. Tuttavia, anche all’interno del continente europeo si sono rilevate alcune differenze, con un livello di soddisfazione più alto nell’Europa dell’Est (65%) e più basso nell’Europa occidentale (53%) e del Sud (58%).

L’Italia è in linea con le tendenze dell’area europea, registrando un livello di Employee Engagement del 57%, in calo di 6 punti percentuali rispetto al 2015. Il Paese europeo con il maggiore incremento del livello di soddisfazione è la Danimarca con il 67% (in crescita del 18%), seguita dalla Finlandia al 57% (con un incremento del 17%). Curiosamente, anche il paese con il maggiore decremento nell’indice di soddisfazione in Europa appartiene alla regione scandinava: si tratta della Norvegia (54%) con un -11%.

Gennaro Di Vittorio

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