Sempre più GC donna nelle big company USA, ma meno pagate degli uomini

di ilaria iaquinta

Aumenta di anno in anno il numero di general counsel (GC) donna nelle maggiori aziende statunitensi. Una tendenza che si registra dal 2015, quando le posizioni di vertice nelle direzioni legali delle big a stelle e strisce erano ricoperte da 34 professioniste contro 121 giuristi, a oggi. La crescita è stata progressiva: siamo passati dal rapporto 39 a 123 del 2016, a 43 a 126 del 2017 e a 43 a 125 del 2018. Nel 2019, infine, il dato è salito a 56 contro 113. Vale a dire che, mentre nel 2015 c’erano più di tre GC uomo per ogni GC donna, ora ce ne sono due.

Lo rivela il “2020 General Counsel Pay Trend report” realizzato a quattromani dal recruiter legale BarkerGilmore e dalla data company Equilar. Lo studio analizza i documenti della Securities and Exchange Commission (SEC) degli ultimi cinque anni fiscali delle società elencate nell’Equilar 500 (una lista che include le 500 più grandi società con sede negli Stati Uniti, per fatturato, quotate su una dei tre principali listini azionari statunitensi Nasdaq, NYSE e NYSE American).

Tuttavia, guardando più attentamente i dati, le general counsel hanno ben poco da festeggiare. Seppure acquistano terreno nelle posizioni apicali di quelle che sono le maggiori direzioni legali al mondo, mediamente guadagnano il 12% in meno rispetto ai colleghi di sesso maschile. Se infatti nel 2019 la retribuzione media di un GC è pari a 2,8 milioni di dollari, quella di una GC è di 2,5 milioni. Inoltre, nonostante il numero di counsel uomo si sia ristretto negli anni, la retribuzione dei giuristi d’impresa maschi ha continuato a seguire un trend di crescita annuale. Per le donne, invece, le cose sono andate diversamente, oscillando negli anni tra aumenti e flessioni. Quello che è rimasto costante è il gap retributivo: le donne hanno sempre guadagnato di meno.

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Gennaro Di Vittorio

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