Promuovere la diversità negli studi legali, la ricetta Novartis

Fare attenzione alla diversità e all’inclusione non significa solo fare la giusta giusta, ma la cosa migliore per ottenere risultati di business. Da questa considerazione – racconta a MAG la group general counsel Shannon Thyme Klinger – è partita Novartis nel creare il nuovo panel di studi “Preferred Firm program”, con il quale la direzione affari legali spera di reinventare la collaborazione coi consulenti esterni. Le law firm che lavoreranno con la società dovranno garantire che almeno il 30% delle billable hours degli associate e il 20% di quelle dei partner vengano fornite da donne, minoranze etniche e culturali o membri della comunità LGBTQ+, con l’aspettativa che tali impegni arrivino a una quota di parità negli anni a venire. Cosa accade a chi non rispetta l’impegno richiesto? L’azienda trattiene il 15% dell’importo totale pattuito.

MAG ne ha parlato con Klinger per capire perché Novartis tiene alla tutela della diversità all’interno degli studi legali. Questo è quello che ci ha detto.

Perché Novartis ha deciso di agire in difesa della diversità all’interno degli studi legali?

Valorizziamo diversità delle persone, alimentando un ambiente inclusivo. Nell’ambito della nostra trasformazione culturale, negli ultimi due anni abbiamo preso provvedimenti concreti per onorare i nostri impegni nei confronti dei nostri dipendenti. Sebbene ci sia ancora tanto che Novartis può fare e che farà, osservando gli ultimi 20 anni della professione legale, mi rendo conto che, come categoria, gli avvocati sono rimasti indietro negli sforzi per garantire un corretto riflesso della diversità che caratterizza i clienti e la società in senso lato. Non è più accettabile che la diversità e l’inclusione siano un’aspirazione nella professione legale; abbiamo la responsabilità, nei confronti degli avvocati di talento che verranno dopo di noi, di garantire una professione più rappresentativa del mondo in cui viviamo.

Malgrado gli sforzi di molti studi legali per aumentare la diversità nella professione legale c’è ancora molta strada da fare. I divari sono ancora ampi. Perché?

Il “perché” dietro questi drammatici divari varia a seconda dello studio, dell’area di pratica e della geografia. Dobbiamo sviluppare piani d’azione concreti per colmare i gap. Su questo Novartis si è concentrato seriamente negli ultimi anni, comprendendo la potenza e la responsabilità che derivano dal prendere impegni pubblicamente. Iniziative proattive della professione legale per affrontare le questioni relative all’equilibrio vita-lavoro, nel contesto dei singoli studi, possono migliorare e trattenere la diversità. Bilanciare professione e vita privata è una delle maggiori sfide per il successo professionale delle avvocate. La difficoltà di conciliazione è la ragione principale per cui le donne non ambiscono alla partnership, seguita da benefici inadeguato rispetto al costo personale.

Cosa ha fatto in particolare Novartis?

Novartis ha sottoscritto un impegno Equal Pay International Coalition (EPIC), che include obblighi sulla trasparenza salariale e l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio di genere nel management entro il 2023. Abbiamo preso provvedimenti per mitigare meglio i potenziali pregiudizi inconsci nei processi di reclutamento e assunzione. Nel 2019 abbiamo introdotto una policy sul congedo parentale per tutti i genitori, indipendentemente dal genere. Siamo stati la prima azienda farmaceutica a firmare gli standard di condotta delle Nazioni Unite per gli affari, affrontando la discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali.

Torniamo agli studi legali … cosa dovrebbero fare per migliorare in materia di diversità e inclusione?

Come diceva, c’è un numero significativo di iniziative in corso negli studi legali di tutto il mondo per promuovere attivamente diversità e inclusione. Ciò che abbiamo visto in azienda fa davvero la differenza è quando si ha evidenza del fatto che diversità e inclusione non solo sono “giuste”, ma portano risultati di business positivi. Una cosa che è ugualmente rilevante nel contesto degli studi d’affari.

 

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Gennaro Di Vittorio

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