Pnrr e professione legale: MAG intervista Marco Bellezza (Infratel Italia)

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di francesco bonaduce

«Se non mi ferma vado avanti per ore ed ore…». Marco Bellezza (nella foto) è inarrestabile quando comincia a descrivere l’attività della società di cui è amministratore delegato: Infratel Italia, azienda in-house del ministero dello Sviluppo economico, controllata da Invitalia. La società è il soggetto a cui è affidata la realizzazione del piano “Banda Ultralarga” e dei nuovi investimenti del Pnrr sulle infrastrutture digitali. In effetti, la carne al fuoco è tanta: sono sette le gare completate entro il 30 giugno scorso. In totale, sono stati assegnati oltre 5 miliardi di euro con i bandi “Italia a 1 Giga”, “Sanità connessa”, “Scuola connessa”, “Italia 5G” e “Isole Minori”, che hanno l’obiettivo di portare internet veloce su tutto il territorio italiano.

Le gare da ultimo aggiudicate rientrano nella Strategia nazionale per la Banda Ultralarga“Verso la Gigabit Society” e sono finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Infratel Italia le gestisce sulla base di una convenzione stipulata col Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia. L’ad spiega a MAG i dettagli del lavoro svolto in questi mesi con un approccio imprenditoriale, ma al tempo stesso giuridico. Marco Bellezza è infatti di professione avvocato d’affari (un passato nello studio legale Portolano Cavallo) e dottore di ricerca in diritto privato e nuove tecnologie: «Il percorso che stiamo conducendo è vincolato dalle milestone europee e ha visto la pubblicazione dei sette bandi nei primi mesi dell’anno e la loro aggiudicazione entro il 30 giugno 2022, scadenza comunitaria che abbiamo rispettato. Nel corso dell’estate abbiamo firmato i primi contratti, per poi avviare le attività a partire da settembre, con milestone differenziate da qui al 2026».

Una nuova legislatura comincia ed è in arrivo un nuovo governo… Questo può portare a dei cambiamenti alla vostra tabella di marcia?
Gli interventi sono tutti finanziati e avviati. Siamo un soggetto attuatore, ci è stato affidato un mandato e proseguiamo in tale direzione. Siamo vincolati da un accordo col ministero che, ripeto, rispecchia le milestone europee, perciò, stiamo lavorando e lavoreremo nei prossimi mesi e anni guardando agli impegni che lo Stato ha assunto con la Commissione Ue nell’ambito del Pnrr. Inoltre, l’aver aggiudicato già tutte le gare ci porta concretamente nella fase operativa di sviluppo dei progetti. Abbiamo assunto degli impegni giuridicamente vincolanti nei confronti dei soggetti che si sono aggiudicati le gare e li portiamo avanti.

Il suo percorso di avvocato d’affari, come si concilia con il ruolo di ad di Infratel Italia?
La gestione di una azienda pubblica è molto diversa da quella di un’azienda privata, perché ci muoviamo in un ambito particolarmente vincolato da norme e accordi coi ministeri. Tutti vincoli rispetto ai quali avere una spiccata sensibilità giuridica è un valore aggiunto. Nella gestione di una realtà complessa come la nostra bisogna usare equilibrio tra la valutazione del sistema normativo che ci circonda e l’esigenza di essere molto operativi. Soprattutto perché abbiamo da un lato il Governo, che ci affida risorse per realizzare infrastrutture e servizi digitali, e dall’altro gli altri nostri stakeholder, i cittadini e le imprese, che devono poter usufruire di questi servizi.

Come avete strutturato l’attività della direzione in-house in questa fase dell’attività?
Lavoriamo in sinergia con la Direzione legale della capogruppo Invitalia, che esercita indirizzo e coordinamento su di noi, in quanto società interamente controllata. Sul Pnrr, abbiamo strutturato una direzione legale legata agli interventi previsti dal Piano… […]

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frabon

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