Pensione, il 54% dei dipendenti italiani è consapevole di non risparmiare abbastanza

I dipendenti italiani nutrono poca fiducia verso il proprio futuro pensionistico: rispetto alla generazione dei propri genitori, il 73% è infatti convinto che al momento di andare in pensione si troverà in una situazione peggiore e il 69% pensa che l’assegno sarà molto meno generoso. È il quadro che emerge dall’indagine Global Benefits Attitudes sui Benefit 2019-2020 in Italia di Willis Towers Watson.

I risultati

Gli intervistati hanno però ammesso di non riuscire a intervenire per migliorare la propria pensione futura: il 54% mette da parte meno di quanto dovrebbe, il 66% ritiene, in generale, di stare andando nella direzione sbagliata e l’80% non è in grado di aumentare la contribuzione mensile. Questo perché hanno altre priorità finanziarie: per tutti, una migliore gestione delle spese; solo tra i cinquantenni la pensione rientra tra le prime cinque, e comunque al quinto posto.

Si spiega quindi perché solo il 46% del campione negli ultimi due o tre anni abbia dedicato più di venti minuti a valutare le opzioni del proprio piano pensionistico; le punte di minor attenzione si registrano proprio tra le categorie più vulnerabili nel presente professionale. Il dato infatti scende al 38% per i Millenial, al 44% per chi percepisce meno di 25.000 euro annui e al 40% tra le donne.

Emerge quindi la centralità delle aziende nel sostenere i dipendenti sotto il profilo previdenziale: i piani pensionistici aziendali sono infatti la fonte primaria di risparmio previdenziale per il 54% del campione, salendo al 64% per le donne. Il 50% dei dipendenti si dice soddisfatto del proprio piano aziendale e il 54% sarebbe disposto a contribuzioni mensili più alte per avere una pensione più generosa.

Gennaro Di Vittorio

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