Enel: e-Legal games, vince The right to water
Il 15 dicembre si è tenuta la finale degli e-Legal games di Enel. La competizione (di cui abbiamo parlato su MAG 136), giunta alla terza edizione, è stata per la prima volta aperta anche a partecipanti di altre aziende. A vincere è stato il progetto The right to water: human rights and industrial exploitation che ha avuto come tutor Sergio Ibrain Figueira Salluh e ha incluso tra gli autori Maria Erika Araujo Aguiar, David Bruxel De Vasconcelos, Marcelo Machado Fonseca Filho, Liz Vianna Ornellas Monte Mor e Barbara Cristina Pessoa Camara.
I team legali hanno lavorato fino a fine luglio per consegnare i loro elaborati sul tema della sostenibilità e una giuria li ha valutati e selezionati per le tre semifinali che si sono tenute a inizio novembre. Lo slogan del gioco è stato: “Pensa in modo diverso. Pensa in un modo nuovo. Divertiti”. Questa volta la gara ha coinvolto 50 team e circa 20 Paesi.
Il tema centrale dei lavori di squadra è stato la sostenibilità in tutte le sue diverse sfaccettature. I team si sono sfidati sfidano affrontando temi che spaziano dal diritto ambientale alla finanza sostenibile. In tutti questi contesti l’approccio legale assume un doppio ruolo fondamentale, sia come leva per incentivare condotte virtuose e sostenibili sia come chiave interpretativa della normativa e delle relazioni contrattuali. L’obiettivo del gioco è stato focalizzarsi su questi aspetti per trovare soluzioni innovative e proporre approcci nuovi.
I team sono stati composti in modo casuale da legali provenienti da diverse aziende. Il meccanismo del gioco – nato da un’idea del general counsel del gruppo, Giulio Fazio, direttore affari legali e societari – è quello di immergersi in questioni legali rilevanti facendo leva sui contributi di partecipanti non esperti dell’ambito giuridico oggetto di approfondimento: in questo modo si facilita il cambio di prospettiva nella ricerca di una soluzione.
Così i team si sono chiesti come – ad esempio – eliminare gli ostacoli che frenano lo sviluppo completo dell’economia circolare, come la proprietà intellettuale può accompagnare uno sviluppo sostenibile o in che modo la finanza sostenibile può avere un ruolo ancora più importante nella lotta al cambiamento climatico.
I team hanno lavorato intensamente per tre mesi, dedicando energie e tempo al progetto e a luglio hanno presentato i propri lavori a una giuria composta da legali interni ed esterni. Gli elaborati sono stati selezionati in base all’originalità, al livello di approfondimento giuridico e ai miglioramenti proposti in termini di sostenibilità. Come da tradizione del legal game, non sono state date regole, i team hanno avuto la massima flessibilità per presentare progetti originali e innovativi.
Nel mese di ottobre sono stati selezionati i 12 team che hanno partecipato alle tre semifinali divise per area geografica: Italia, America Latina e Resto del mondo. Il 10, 11 e 12 novembre si sono svolte – in eventi live streaming – le sfide che hanno definito i finalisti.