Littler: quale futuro per gli ambienti di lavoro?

Un’indagine di Littler condotta su oltre 750 dirigenti HR rivela che il lavoro a distanza, il benessere dei dipendenti, la gestione delle ferie e la riduzione della forza lavoro sono al primo posto tra le priorità delle aziende europee. I dati della survey forniscono un quadro dell’impatto della pandemia sul futuro dell’ambiente di lavoro europeo, sottolineando come i datori di lavoro europei si aspettano cambiamenti a lungo termine.

I principali risultati

Fra le principali evidenze emerge che la pandemia da Covid-19 ha creato un’accettazione diffusa delle modalità di lavoro da remoto: circa la metà degli intervistati (pari al 41%) sta offrendo ai propri collaboratori una maggiore flessibilità. Inoltre, la maggioranza del campione (80%) sta chiedendo o prendendo in considerazione l’ipotesi di far lavorare da remoto la maggior parte dei propri dipendenti.

Inoltre, il 59% degli intervistati, le cui organizzazioni hanno accettato sostegni da piani di sussidio salariale sostenuti dal governo, si aspetta di ridurre la forza lavoro quando il piano terminerà. E la maggior parte si aspetta di farlo rapidamente – il 63% ha dichiarato che vorrebbe farlo non appena la legge lo consentirà, anche prima che i sussidi statali finiscano o entro le due settimane successive.

La maggior parte del campione, poi, sta intraprendendo azioni rivolte al benessere psico-fisico dei propri dipendenti, in particolare per offrire un sostegno durante il periodo della pandemia, e le aziende stanno sperimentando difficoltà da un punto di vista operativo poichè le risorse stanno smaltendo le ferie arretrate.

Anche la gestione delle ferie si è rivelata una sfida per i datori di lavoro europei. Il 34% degli intervistati ha iniziato a vedere un aumento delle richieste di ferie, facendo registrare problemi operativi per l’82% di essi. Alla soluzione del problema non aiuta peraltro l’avvicinarsi alla fine dell’anno, con un numero sempre maggiore di lavoratori che cerca di recuperare le ferie non godute.

Gennaro Di Vittorio

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