Se l’azienda perde fascino… call to action per i general counsel

Abbiamo pubblicato in anteprima su MAG 124 (clicca qui per scaricare gratis la tua copia) la Salary Survey di Taylor Root. Oltre a un’indicazione aggiornata sui compensi dei giuristi d’impresa la ricerca dà evidenza del fatto che l’azienda comincia a perdere il suo fascino agli occhi degli avvocati. Perché? Gli stipendi in house ristagnano e di contro le attività da seguire aumentano. Ne consegue che chi i giuristi d’impresa non riescono più a godere del buon equilibrio tra vita privata e professionale storicamente associato alla professione.

 

 

Un tempo l’azienda rappresentava un’alternativa interessante proprio perché consentiva di lavorare in un ambiente stimolante, ma meno totalizzante rispetto allo studio legale. Gli avvocati che sceglievano questa carriera erano disposti a guadagnare un po’ meno pur di avere più tempo per sé. Oggi che questo tempo non è più garantito, il gioco non vale la candela.

Nel frattempo, le law firm, non solo continuano a offrire remunerazioni nel complesso più interessanti, ma hanno iniziato anche a garantire alle proprie risorse una qualità della vita migliore rispetto al passato.

Per le aziende, e quindi per gli uffici legali interni, inizia a delinearsi un problema: attrarre e trattenere i talenti migliori. Come dicono gli esperti di Taylor Root, sicuramente le imprese dovranno iniziare a bilanciare le esigenze di budget con le necessità di assumere i professionisti più validi. 

Ma anche i general counsel possono fare qualcosa, visto che questa problematica il più delle volte si riscontra con le loro risorse più junior. Dalla ricerca emerge infatti che lo stipendio non è tutto per giuristi d’impresa. Quello che conta sul lavoro, ben prima del compenso e dei benefit (30%), è la varietà delle attività (51%), la sfida intellettuale che queste pongono (45%), la flessibilità (43%), il rapporto con i colleghi (37%), le prospettive di crescita (37%).

Ed è il general counsel che può lavorare su questi aspetti. Per motivare le risorse può, per esempio, studiare dei sistemi di rotazione delle risorse, insistere coi vertici affinché il team possa lavorare in modo flessibile, contribuire a creare un ambiente di lavoro rilassato coi colleghi e fare chiarezza sulle prospettive di crescita delle persone.

Voi che ne pensate?

Gennaro Di Vittorio

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