Indipendenza economica, solo 4 italiane su 10 lo sono completamente

Quattro donne su dieci sono economicamente indipendenti nel nostro Paese.

Lo rivela una ricerca condotta per eToro – la piattaforma di investimenti multi-asset – da BVA-Doxa e dedicata alle donne italiane e, più in generale, alla loro situazione economica.

Dalla ricerca emerge che il 78% del campione intervistato ritiene di possedere l’indipendenza economica, ma in questo insieme c’è una differenza sostanziale. Solo il 40% di chi afferma di essere economicamente indipendente dice di esserlo “completamente”, seguito a breve distanza (38%) da chi afferma di essere indipendente, seppur con molte rinunce. Tra chi ha affermato di essere completamente indipendente troviamo le occupate full time (59%) e le single con figli a carico (54%) mentre tra le meno indipendenti ci sono donne sposate o conviventi con figli (34%) o residenti al Sud e nelle Isole (33%).

Ma quanto denaro occorre mensilmente per potersi garantire l’indipendenza finanziaria? La media è di 1.778 euro. Questa sale in alcune categorie: le single con figli a carico (2.060 euro) e nelle occupate full time (1.984 euro). Valori più bassi si riscontrano invece tra chi risiede al Sud o nelle Isole (1.632 euro). Per le non occupate, invece, la soglia dell’indipendenza finanziaria è di “appena” 1.521 euro.

Il “gender gap” è particolarmente evidente nell’economia domestica. Nel 64% dei casi, infatti, è il partner maschile a guadagnare più della donna, nel 20% dei casi le entrate coincidono, mentre nel 16% sono le donne a contribuire al bilancio famigliare con un’entrata maggiore. La situazione però, si ribalta completamente quando si esamina chi si occupa concretamente dell’economia domestica. Qui la prevalenza della donna nei confronti del partner è schiacciante (66% vs 5%). Approfondendo ulteriormente però, vediamo che la gestione del denaro molto spesso risulta confinata tra le mura domestiche e quasi mai varca la soglia di casa.

Il 65% delle italiane intervistate, infatti, dichiara di non avere mai fatto investimenti. Chi lo ha fatto, invece (il restante 35% del campione), ha scelto soprattutto azioni e immobili (2 donne su 10) o, in maniera minore (1 donna su 10) oggetti preziosi come gioielli e opere d’arte. La maggior parte degli investimenti “in rosa” si registrano maggiormente in una precisa zona geografica (il Nord-Est) e soprattutto nella fascia di età 45-55 e tra le occupate full-time. Ma a chi si rivolgono le donne italiane che decidono di investire? Il consulente di banca è la figura più consultata (63%); più di rado seguono i consigli di famigliari (33%). Tra i principali ostacoli agli investimenti, ci sono la mancanza di denaro (55%); poche conoscenze finanziarie (39%) e tasse troppo alte (19%).

Eppure, le donne italiane sarebbero disposte a cercare opportunità negli investimenti, ma a condizioni ben precise: la percentuale più alta è ovviamente una maggiore disponibilità economica (52%), mentre la seconda ha a che fare con la conoscenza. Più di una donna su quattro, infatti, ha dichiarato che potrebbe essere convinta ad investire se le piattaforme online di investimento promuovessero maggiormente l’educazione finanziaria.

 

Gennaro Di Vittorio

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