I dati sono il futuro dei legali

Un cartello “buono” per alzare gli standard di integrità e compliance nel compartodell’industria dell’impiantistica siderurgica. È quanto realizzato a fine 2021 con una collective action sul fronte governance dai quattro principali operatori del comparto: Tenova, Sms group GmbH, Primetals Technologies e Danieli Group.

MAG ne ha parlato in video col Giorgio Melega, per poi allargare lo sguardo alle sfide legali di un’industria dove confluiscono molti dei megatrend attuali: sostenibilità, IoT e AI.

La direzione affari legali è infatti attivamente coinvolta sui temi ESG che stanno trasformando l’azienda, ma è anche aperta all’innovazione che l’internet delle cose e l’intelligenza artificiale stanno portando in Tenova.

La direzione legale e compliance di Tenova ha appena concluso insieme a quelle dei suoi tre principali competitor un lavoro di condivisione di pratiche operative che lei stesso ha definito “good cartel”. Ci racconta di cosa si tratta?

Ci siamo coordinati in una sorta di cartello, ma a fin di bene. Abbiamo condiviso e allineato le rispettive pratiche commerciali per essere in grado di limitare al massimo comportamenti illeciti o addirittura potenzialmente corruttivi coi clienti e competere puramente su prezzi, tecnologia e innovazione, garanzie, ecc. Nel settore, che ha come mercato geograficamente rilevante l’intero mercato mondiale, i fornitori “premium” siamo praticamente solo noi quattro e competiamo su ordini che spesso arrivano da mercati difficili e poco trasparenti come Cina, India, Russia.

Come mai avete deciso di portare avanti questo progetto?

L’iniziativa della collective action è stata inizialmente promossa dal Basel Insitut ed è stata subito raccolta dalle aziende coinvolte. Abbiamo constatato come, tramite la creazione di un rapporto di fiducia tra concorrenti, tutti potessero beneficiarne sul mercato. Abbiamo definito due pratiche come quelle più sensibili: la selezioni di agenti e consulenti commerciali e le spese per regali e ospitalità.

Per la prima, abbiamo stabilito dei kpi da verificare prima di nominare degli intermediari a garanzia del loro track record in materia di compliance. Per la seconda abbiamo indicato delle regole comuni per evitare elementi potenzialmente distorsivi della concorrenza.

Che impatti avrà quest’esperienza nel settore siderurgico? Può rappresentare un esempio anche oltre questo comparto?

Gli esempi di collective action sono diversi anche negli altri settori. Tra le applicazioni di maggiore successo ci son quelli nell’industria estrattiva, marittima e quello bancario.

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ilaria.iaquinta@lcpublishinggroup.it

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