General counsel sempre più multitasking: aumentano ancora le loro responsabilità

I general counsel e giuristi d’impresa delle aziende europee stiano ampliando progressivamente le loro responsabilità oltre il tradizionale ruolo della consulenza legale.

Non è certo una novità, direte voi, ma adesso lo conferma anche l’indagine pubblicata di recente dall’ACC. Lo studio ha identificato dieci tendenze significative che stanno caratterizzando l’attività dei CLO europei, sottolineando come a questi dirigenti sia ora richiesto di contribuire ben oltre la semplice competenza legale. Secondo i risultati, circa il 71% dei CLO europei supervisiona attualmente varie funzioni aziendali tra cui compliance, gestione del rischio, privacy ed etica. L’ACC ha osservato che normative come il GDPR e i requisiti ESG hanno notevolmente ampliato le responsabilità dei CLO nella governance aziendale in tutta Europa.

Le decisioni e il rapporto con il management

Anche il processo decisionale strategico è diventato parte integrante del ruolo del CLO, con il 58% dei partecipanti al sondaggio che riferisce di essere coinvolto in attività di fusione e acquisizione e nello sviluppo della strategia aziendale complessiva. Questa maggiore partecipazione strategica deriva dalla complessità delle operazioni transfrontaliere che frequentemente si scontrano con le direttive in evoluzione dell’Unione Europea sulla legge sulla concorrenza e sulla governance aziendale.

Il sondaggio ha rivelato che il 73% dei CLO europei riporta direttamente ai propri amministratori delegati, il che indica il loro status di partner chiave del management. Tra coloro che non riportano agli AD, il 59% risponde ai CFO (la media globale è invece pari al 44%).

Aumentano le indagini interne

Sempre secondo lo studio, il 59% dei CLO si sta concentrando sullo sviluppo di competenze commerciali all’interno dei propri team legali per affrontare meglio le sfide operative attuali. Anche perché stanno affrontando un aumento del contenzioso e delle indagini. Lo studio ha infatti mostrato che il 58% dei CLO europei ha assistito a un incremento delle indagini interne, rispetto al 44% a livello globale. Gli intervistati hanno attribuito l’aumento delle controversie legali a un’applicazione più rigorosa della compliance normativa, incluso un maggiore controllo relativo ad antitrust, legislazione sul lavoro e crescenti cause collettive, in particolare nei settori finanziario e tecnologico. Quasi un quinto (19%) degli intervistati ha dichiarato di essere stato oggetto di indagini o azioni di enforcement normativo nell’ultimo anno, evidenziando l’intensificarsi della pressione regolatoria.

L’adozione della tecnologia

L’adozione della tecnologia sta accelerando a causa delle priorità di digitalizzazione e delle esigenze di efficienza, con il 62% dei CLO europei che prevede di migliorare o iniziare a utilizzare nuove tecnologie relative alla propria attività legale nel 2025. Queste implementazioni si concentrano principalmente sulla gestione dei contratti (62%), strumenti di workflow (38%) e sistemi di gestione documentale (36%).

Alcuni general counsel hanno menzionato investimenti in strumenti di compliance basati sull’intelligenza artificiale per migliorare la gestione della privacy dei dati e automatizzare i processi di valutazione del rischio. L’efficienza operativa è stata citata come l’iniziativa strategica principale dal 42% dei CLO, guidata da mandati per ridurre i costi nonostante l’aumento dei carichi di lavoro.

La consulenza legale esterna

Lo studio ha anche rilevato che i CLO europei si rivolgono sempre più a servizi legali esterni, con il 53% che fa affidamento su consulenti esterni per aree specializzate come l’applicazione del GDPR, le normative sul commercio internazionale e la governance delle tecnologie di intelligenza artificiale.

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michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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