General counsel, l’AD vuole di più

Ci eravamo lasciati, settimana scorsa (qui l’editoriale completo), parlando di ruoli di leadership in azienda e general counsel (GC). Avevamo letto nei risultati di una survey di Gartner un senso di inadeguatezza di molti GC, secondo la percezione di sé e del proprio peso specifico all’interno dell’organizzazione. Oggi vi esorto a riflettere sullo stesso argomento, cambiando però punto di vista: quello dell’amministratore delegato. Quali aspettative nutre l’ad rispetto al general counsel? Quale funzione vorrebbe ricoprisse il direttore affari legali all’interno dell’azienda?

A venirci in soccorso stavolta, rispondendo ai quesiti appena posti, è un sondaggio condotto negli Stati Uniti su oltre 100 amministratori di società pubbliche e private da Chief Executive Group, un gruppo media e di network tra pari orientato ai ceo, e la società di ricerca executive BarkerGilmore.

Ebbene, gli amministratori delegati vogliono di più dai GC. Si aspettano che possano essere strategicamente più coinvolti nelle decisioni e nella leadership aziendale.

Per il 70% degli intervistati il general counsel ideale, infatti, dovrebbe fungere sia da partner commerciale strategico che da membro importante del gruppo dirigenziale. Ruoli attualmente ricoperti dal 55% dei GC, stando a quanto afferma il campione di ceo preso in analisi. Inoltre, solo l’8% degli amministratori relega il ruolo del GC ideale a quello di consulente per le questioni strettamente legali e gestore dei rischi.

Dal sondaggio emerge inoltre che l’84% dei CEO di società pubbliche e il 57% di quelli delle società private ha riservato ai GC un posto attorno al tavolo dell’executive management team.

Non serve un occhio troppo attento per unire i puntini e trarre qualche conclusione dal punto di vista dei general counsel (rappresentato venerdì scorso) e da quello dell’amministratore delegato di cui vi ho parlato oggi. Gli uni si sentono stretti in ruolo scarsamente decisionale e poco strategico e gli altri vogliono proprio che il GC assuma una veste più centrale e cruciale. Dunque, cari general counsel, i tempi sono maturi. Il momento è propizio per tentare quel salto in avanti che generazioni di legali in azienda prima di voi avrebbero voluto fare: dalle consulenze tecniche alla leadership. Le possibilità di successo adesso sembrano esserci. E quindi spalle alte e petto in fuori.

Gennaro Di Vittorio

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