Esg Monitor, l’impatto della sostenibilità nel giudizio su governi e imprese

Un’indagine su come le problematiche ambientali, sociali e di governance stiano influenzando l’opinione delle persone nei confronti di governi e imprese. È la survey realizzata da SEC Newgate in dieci Paesi, tra cui l’Italia, fra Europa, America, Asia e Pacifico, per un totale di oltre 10mila intervistati. Il titolo è SEC Newgate ESG Monitor. Indaga su un tema che sarà oggetto di discussione durante COP26. La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si terrà a Glasgow a inizio novembre.

Lo studio mostra come le questioni ambientali, specialmente il cambiamento climatico, dominino le preoccupazioni dei cittadini. L’indagine ha rilevato che a livello globale ben sei persone su dieci hanno un alto livello di interesse verso tematiche ESG. Al punto che, a livello mondiale, più della metà dei cittadini consumatori afferma di essere disposto a boicottare le aziende con scarse attenzioni a questi temi. Inoltre, gli intervistati ritengono che gli impegni in tale ambito dovrebbero anzi essere regolamentati, con l’imposizione di sanzioni ove non fossero raggiunti gli obiettivi prefissati.

Italia ai vertici mondiali in termini di interesse per le tematiche ESG

In Italia il livello di coinvolgimento riguardo alle tematiche ESG è molto alto. L’80% degli intervistati afferma di essere fortemente interessato alle azioni del governo e delle imprese in materia di responsabilità ambientale e sociale. Inoltre, il 62% dichiara che l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio influenza le scelte di acquisto dei consumatori.

Prioritarie risultano essere le questioni climatiche e ambientali. Considerate dal 64% degli intervistati – a fronte del dato globale del 52% – uno dei principali problemi di cui governo e aziende dovrebbero occuparsi. Più nel dettaglio, le priorità identificate sono il cambiamento climatico (25%), le questioni ambientali in generale (14%) e le opportunità di lavoro (14%).

Il giudizio su governo, aziende e Ong

Severo il giudizio degli italiani sulle azioni ambientali del governo e delle aziende, ritenute insufficienti. La valutazione media è di 5.5 punti su 10 per entrambe. Risultano così significativamente inferiori rispetto a quella degli altri Paesi del sondaggio. Al contrario, le organizzazioni no profit si aggiudicano il primo posto per le azioni ESG. Il un voto medio è di 6.0, seguite dai singoli individui (5.6). Per migliorare la percezione complessiva dell’impegno di governi e aziende, i parametri principali sono le azioni contro il cambiamento climatico, l’agire nel miglior interesse della comunità a livello globale, la regolamentazione e politiche ambientali.

La sfida decisiva, secondo il fondatore, Fiorenzo Tagliabue

«La grande e crescente attenzione della comunità internazionale sui temi ESG – osserva Fiorenzo Tagliabue, ceo e fondatore di SEC Newgate – rappresenta una sfida decisiva per le aziende e i governi di tutto il mondo. Per l’attività che svolgiamo, finalizzata a proteggere e incrementare reputazione e business dei nostri clienti, ci troviamo nel crocevia fra mercato, politica, società. Stiamo assistendo a un forte aumento della domanda di consulenza strategica e advocacy, proprio relativamente a politiche e scelte legate all’ambito ESG, per accompagnare comunicazione e prassi di aziende e istituzioni in questo spazio critico. È per questo che abbiamo lanciato il SEC Newgate ESG Monitor, la nostra prima iniziativa di thought leadership globale», conclude Tagliabue.

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