Dieci skill per il compliance officer

Il mestiere del chief compliance officer (cco) si è evoluto negli ultimi anni. Non solo perché la normativa si è infittita, ma anche perché in azienda oggi sono emerse esigenze nuove. Ciò che un tempo non veniva considerato centrale ha assunto adesso grande importanza. Penso, ad esempio, alla reputazione aziendale o alla tutela degli interessi di dipendenti, azionisti e clienti.

Che impatto hanno avuto questi cambiamenti sul mestiere del coo? Ci sono delle conoscenze e della abilità specifiche che i professionisti che operano in questo ambito devono avere? A mio avviso la flessibilità, la managerialità sono le due caratteristiche cardine che chi lavora in house, sia in ambito compliance che legal, ha dovuto perfezionare più delle altre con il passare degli anni.

Più in generale, secondo quanto la coach specializzata sul comparto legal e compliance Amii Barnard-Bahn scrive su Compliance Week ci sono almeno 10 skill, di uguale importanza, che un coo dei giorni nostri deve per forza avere:

  1. Flessibilità. Il mondo in cui viviamo è volatile, incerto, complesso e ambiguo. I nostri cugini anglosassoni lo definiscono VUCA (volatile, uncertain, complex, and ambiguous). Solo nell’ultimo decennio diversi fenomeni hanno presentato delle sfide in materia di etica e compliance senza precedenti: social media, intelligenza artificiale, data privacy, #metoo e cybersicurezza. Si tratta di minacce potenziali che continuano a evolvere, mentre ne emergono di nuove. Il compliance officer deve entrare nell’ottica che essere aperti ad acquisire nuove competenze per rispondere alle sfide che si pongono davanti all’azienda è fondamentale.
  2. Acume finanziario. Conoscere come girano gli affari serve a individuare i potenziali fattori di rischio di alcune attività e a partecipare al business come partner.
  3. Abilità di gestione e deposito dei documenti aziendali. La corretta archiviazione della documentazione da parte di qualsiasi dipartimento dell’azienda è una condizione di base per contenere i rischi. Il coo deve conoscere i processi dell’organizzazione e familiarizzare con la gestione dei documenti dei diversi reparti.
  4. Attenzione alla formazione dei colleghi. Quando si parla di compliance il training ai dipendenti dell’azienda assume una rilevanza senza precedenti. Il coo dovrebbe assicurarsi che il materiale che viene utilizzato sia aggiornato, completo e di semplice comprensione.
  5. Abilità di project management. Spesso il coo è coinvolto nella creazione di nuovi prodotti e servizi perché deve verificare che rispettino le normative in materia di compliance. Organizzare il lavoro per gradi per essere in grado di pianificare, eseguire controllare e chiudere ogni progetto è l’unica chiave in grado di assicurare il pieno successo.
  6. Executive presence. Perché possa fare bene il suo lavoro il coo deve occupare un posto nella stanza dei bottoni, serve credibilità, rispettabilità e managerialità.
  7. Sostenere il cambiamento. Le organizzazioni, così come le persone, tendono a resistere al cambiamento. Per deformazione professionale il coo non può farlo, visto che si trova a dover prevenire i rischi e che per farlo deve anticipare i cambiamenti.
  8. Intelligenza emotiva.I rischi in azienda sono tanti ed è difficile per una sola persona agire da garante. Serve una cultura diffusa che spinga tutti a fare la propria parte. A questo serve la capacità di influenzare il management e i colleghi e avere presa su di loro. Per influenzare le persone, bisogna guadagnarsi la loro fiducia e per ottenerla serve: empatia, ascolto, dialogo e interesse.
  9. Coraggio. Il coo oltre a dover dare notizie spiacevoli ai vertici (i non addetti ai lavori, lo sapete, vedono la compliance come una seccatura) deve affrontare i rischi, prendendo o guidando le decisioni su come farlo al meglio. Ci vuole carattere.
  10. Umiltà. I veri leader sanno che non si smette mai di imparare. Per loro, sbagliare serve a crescere e i feedback negativi sono un dono prezioso per migliorarsi.

Vi ritrovate in queste competenze? Ce ne sono altre a vostro avviso fondamentali per chi fa questo mestiere?

 

Gennaro Di Vittorio

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