/BeyondTheBox, la startup italiana che rende il lavoro inclusivo e aperto
Il nuovo mondo del lavoro richiede competenze sempre più strutturate ed è ogni giorno più complicato stare al passo. Ma l’intelligenza artificiale può risolvere il problema. È il caso di /BeyondTheBox, la startup italiana per condividere le competenze, fondata da Aleksandra Maravic (nella foto) e Massimo Ciccarone, che mettono a disposizione oltre 2mila competenze in 1-to-1 condotte da esperti verticali nelle materie più disparate – come il settore legale, amministrativo, digital, sales – in sessioni da 20-40 minuti.
Come funziona
Gli studi sull’apprendimento rivelano che è propriamente il social learning l’attività migliore per imparare qualcosa velocemente e farla propria senza rinforzi cognitivi futuri. Per questo /BeyondTheBox ha creato una piattaforma per far incontrare gli utenti che hanno bisogno di una sessione di approfondimento con esperti di settore che vengono selezionati dall’intelligenza artificiale proprietaria, Boxy.
La selezione è un processo che non tiene conto degli elementi che possono essere discriminatori, bensì crea il match perfetto tra l’utente e la competenza di cui ha bisogno scegliendo tra le oltre 2mila competenze che ora sono disponibili. Si combatte così anche la discriminazione all’interno del mercato del lavoro, spesso limitato a causa di barriere sociali che non considerano le reali competenze del singolo ma si soffermano su altri fattori discriminatori.
Non solo, la start up combatte uno scenario in cui si perde il 30% delle ore lavorative di un impiegato, ovvero a1.400€ al mese, rapportato allo stipendio medio di un manager, secondo i dati Gallup. /BeyondTheBox interviene così nella ricerca di una soluzione tramite web che altrimenti richiederebbe tempo e perdite di denaro che quantificate in euro sono circa 17mila euro l’anno per dipendente.