Avanzamento di carriera: pensa di riuscirci solo il 14% dei lavoratori
I datori di lavoro che investono nella formazione continua e nella crescita professionale possono ottenere benefici concreti che vanno oltre l’avere una forza lavoro ben preparata.
Secondo il primo studio della rinnovata edizione di “People at Work 2025” di ADP Research, solo un quarto (24%) della forza lavoro globale è sicuro di possedere le competenze necessarie per avanzare al livello successivo nel prossimo futuro, mentre solo il 17% dei lavoratori concorda pienamente sul fatto che il proprio datore di lavoro stia investendo nelle competenze necessarie per il proprio avanzamento professionale. Valori che in Italia scendono ulteriormente: solo il 14% dei lavoratori italiani (15% uomini e 14% donne) ha fiducia nelle proprie competenze, mentre appena il 10% confida nel datore di lavoro per la propria crescita professionale (11% uomini e 8% donne).
Per i datori di lavoro, la necessità di dare priorità allo sviluppo delle competenze è maggiore rispetto alla semplice creazione di una forza lavoro che tenga il passo con l’ambiente di lavoro dinamico di oggi. L’analisi di ADP Research ha rilevato che fornire ai dipendenti le competenze del futuro è correlato a produttività, fidelizzazione e reputazione.
“La nostra ricerca dimostra come una forza lavoro qualificata è più leale verso il proprio datore di lavoro oltre che più produttiva. Eppure, solo una piccola parte dei lavoratori viene riqualificata entro due anni dall’assunzione”, ha dichiarato Nela Richardson, economista capo di ADP. “Se le aziende vogliono trarre vantaggio dagli enormi progressi tecnologici in corso, dovrebbero investire nelle competenze e nell’avanzamento professionale dei loro dipendenti.”
Lo sviluppo delle competenze è il primo focus trattato da “People at Work 2025′, l’analisi annuale di ADP Research sul mondo del lavoro, che nel 2025 è aggiornata con nuovi dati e viene proposta come una serie di rapporti su vari temi legati al mondo del lavoro. La nuova edizione del rapporto si basa sui dati e sugli argomenti provenienti dall’ADP Research Global Workforce Survey, che continua a essere condotta dal 2015. “People at Work” fornisce una panoramica completa del sentiment dei lavoratori: come si sentono, cosa pensano, cosa si aspettano dai loro datori di lavoro, con l’obiettivo di fornire ai datori di lavoro gli strumenti necessari per affrontare le sfide e capitalizzare le opportunità in un mondo del lavoro in rapida evoluzione.
Il potenziale inespresso dei lavoratori
Nel primo capitolo di “People at Work 2025”, il team di ricerca di ADP ha esaminato l’impatto dello sviluppo delle competenze acquisite attraverso la formazione sul posto di lavoro e ha scoperto che la maggior parte dei lavoratori ritiene che il proprio datore di lavoro potrebbe fare meglio in termini di sviluppo delle competenze. L’analisi evidenzia anche l’opportunità di business che deriva dalla creazione di programmi di formazione completi, che aiutano a garantire che i dipendenti siano preparati per il mondo del lavoro di domani.
“Abbiamo rilevato che la formazione da sola non è sufficiente a colmare il divario di competenze,” ha dichiarato Mary Hayes, direttore ricerca People & Performance dell’ ADP Research. “Solo il 24% dei lavoratori è sicuro di avere le competenze necessarie per progredire nei prossimi tre anni della loro carriera. Il mondo del lavoro sta cambiando a una velocità impressionante, e le organizzazioni devono fare la loro parte per colmare il divario di competenze.”
Altri risultati chiave:
- L’opportunità di un avanzamento di carriera è importante, e non solo per i lavoratori. Quando è stato chiesto ai lavoratori di tutto il mondo quali fossero i motivi principali per non cambiare datore di lavoro, l’opportunità di avanzamento di carriera è risultata essere seconda solo alla flessibilità degli orari.
- I lavoratori che ritengono che il loro datore di lavoro stia fornendo la formazione di cui hanno bisogno sono quasi 6 volte più propensi a consigliare la loro azienda come un ottimo posto dove lavorare.
- Questi stessi lavoratori sono anche 3,3 volte più propensi a descriversi come altamente produttivi e anche due volte più propensi ad affermare di non avere intenzione di lasciare la propria azienda, rispetto ai lavoratori che possiedono le competenze ma non hanno opportunità di formazione sul posto di lavoro.
- I lavoratori che eseguono compiti ripetitivi simili ogni giorno, in particolare, hanno una visione molto negativa dell’investimento da parte dei datori di lavoro: solo il 9% degli uomini e il 7% delle donne esprimonosoddisfazione riguardo le opportunità di upskilling.
Analizzando alcuni dei risultati locali relativi allo sviluppo delle competenze, l’analisi di ADP Research rivela che:
- I lavoratori del Medio Oriente e Africa sono i più propensi a credere di avere le competenze necessarie per progredire nella loro carriera e raggiungere il prossimo livello di lavoro nei prossimi tre anni (38%), seguiti dall’America Latina (32%), America del Nord (22%), Asia-Pacifico (21%) ed Europa (17%).
- I lavoratori del Medio Oriente e Africa sono anche i più propensi ad affermare che il loro datore di lavoro investe nelle competenze necessarie per avanzare nella loro carriera in futuro (28%), seguiti dall’America del Nord (18%), America Latina e Asia-Pacifico (17%), e Europa (12%).
- Per quanto riguarda le singole nazioni, i lavoratori in Nigeria sono i più propensi a credere di avere le competenze necessarie per progredire nella loro carriera e raggiungere il prossimo livello di lavoro nei prossimi tre anni (45%), seguiti dall’Egitto (44%), Sudafrica (42%), India e Brasile (37%), Arabia Saudita (36%), Cile (32%), Argentina (30%) e Perù (30%).
- I lavoratori in Egitto sono i più propensi a dichiarare che il loro datore di lavoro investe nelle competenze necessarie per avanzare nella loro carriera in futuro (35%), seguiti da India (32%), Sudafrica (29%), Arabia Saudita (28%), Nigeria (27%), Brasile e Thailandia (24%), Vietnam e Singapore (23%), e Filippine (21%).