Aigi: il nuovo corso

Digitalizzazione e intelligenza artificiale. Formazione. Etica e legalità aziendale. Sono questi i tre grandi pilastri su cui si concentreranno i lavori di Aigi sotto la guida di Giuseppe Catalano (nella foto).

Il segretario del consiglio di amministrazione e responsabile corporate affairs di Assicurazioni Generali è infatti, per volere del consiglio generale di Aigi, il nuovo presidente dell’associazione italiana giuristi d’impresa. L’incarico, affidatogli l’8 maggio scorso, sarà valido per i prossimi tre anni. Catalano raccoglie il testimone di Raimondo Rinaldi (general counsel di Esso Italiana) che ha guidato l’associazione per gli ultimi sei anni e che da oltre dieci ricopriva all’interno della stessa incarichi di responsabilità crescente.

MAG ha incontrato il neopresidente per farsi svelare in anteprima quale sarà il futuro prossimo dell’associazione.

Avvocato Catalano, è stato appena nominato presidente di AIGI. Quali cambiamenti porterà all’interno dell’associazione?
Non credo siano necessari grandi cambiamenti, penso piuttosto che l’associazione vada rinnovata, ma nella continuità. AIGI ha una storia di oltre 40 anni alle spalle, un marchio ormai riconosciuto, forte e indipendente. L’indipendenza è il requisito più importante per un giurista d’impresa e per questo deve rimanere il filo conduttore dell’azione dell’associazione, così come lo è stato per chi mi ha preceduto in questi anni.

Quali saranno le priorità?
Il mio mantra sarà quello di tenere fede al programma presentato ai soci durante la fase elettorale – definito insieme al presidente uscente Rinaldi e agli altri candidati della lista – mantenendo saldi gli obiettivi con l’ambizione di raggiungerli. Sarà importante avvicinare ulteriormente gli associati ed eventualmente ampliare il nostro bacino e investire nelle attività territoriali visto che ci sono tantissimi colleghi sparsi per l’Italia.

Quali sono i punti cardine di questo programma?
Affrontare i grandi cambiamenti dei nostri tempi. Abbiamo delle sfide incredibili davanti a noi. Oggi ci troviamo a dare risposte giuridiche a questioni che 20 anni fa non ci ponevamo neanche.

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Gennaro Di Vittorio

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