ADP: il 66% dei lavoratori italiani è sotto stress

Lo stress da Covid-19 entra a far parte fra gli impatti da considerare sulla forza lavoro. I problemi di autoisolamento e sicurezza sul lavoro incidono infatti molto sui lavoratori, mentre il “superlavoro” rappresenta un rischio per chi lavora in smart working, dovendo gestire tempo lavorativo e tempo privato.

Questo è uno degli aspetti che emergono dalla survey “The Workforce View 2020 – Volume Uno” realizzata da ADP, multinazionale nell’ambito della gestione delle risorse umane, che ha intervistato circa 32500 lavoratori in tutto il mondo, 2000 in Italia, esplorando le opinioni dei dipendenti riguardo alle problematiche attuali sul posto di lavoro e il futuro che si aspettano.

Lo scenario italiano

In Italia, il 23% dichiara di risentire mentalmente e fisicamente di ansia a stress da lavoro ogni giorno, praticamente un italiano su 4. Un altro 43% dice di vivere questa situazione non giornalmente, ma settimanalmente, spesso anche due o tre giorni a settimana. Circa il 18% prova malessere solo poche volte al mese, mentre un fortunato 12% dichiara di non sentirsi mai stressato.

Guardando ai settori con più stress, al primo posto c’è la finanza (bancario, assicurativo, intermediazioni) con una percentuale del 93%, seguono i servizi professionali con il 90% (pubblicità, pubbliche relazioni, consulenza, servizi commerciali, legale, contabilità, architettura, ingegneria, progettazione di sistemi informatici) e chi lavora nel campo media / informazione (editoria, radio, televisione, cinema…) con l’87%.

I motivi causa di stress sono molteplici: ansia del risultato, eccessiva mole di lavoro, senso di frustrazione derivante da una paga poco premiante o da una carriera che stenta a decollare nonostante i numerosi sacrifici, ma anche la preoccupazione di non poter coniugare al meglio lavoro e vita privata.

 

Gennaro Di Vittorio

SHARE