ADP: 5 regole per non minare la produttività dei lavoratori

La diffusione del coronavirus ha cambiato il luogo di lavoro come lo conosciamo. La maggior parte dei dipendenti ora lavora a distanza e ha cambiato il modo di lavorare. Ma senza comunicazione faccia a faccia, i team virtuali potrebbero avere difficoltà a essere produttivi. Per questo, secondo ADP, è fondamentale un’efficace strategia di comunicazione e gestione delle risorse da parte dei manager e del team HR, per motivare e migliorare la produttività dei dipendenti. Ecco quindi 5 regole base che i leader, i manager e i datori di lavoro dovrebbero adottare in questo periodo per non avere ricadute sulla produttività dei propri dipendenti.

  1. Sostegno psicologico. 

    In questa situazione, il sostegno psicologico è fondamentale. Può essere di aiuto organizzare per i propri dipendenti anche delle sessioni di webinar incentrati su benessere fisico (lezioni di yoga per far un esempio) ma soprattutto motivazionali, come i cosiddetti “mindfulness” o “mind fitness”, ovvero corsi che esercitano la mente ad affrontare momenti di stress particolari attraverso percorsi di riflessione e allenamento mentale.

  2. Incentivare il coinvolgimento e la performance 

    Mantenere il coinvolgimento del personale, mentre lavora da casa, è una delle sfide più ardue. «Occorre avere una chiara visione di come le capacità sono utilizzate nel proprio team e di dove vi sono eventuali discrepanze, così da pianificare una buona strategia nell’attribuzione dei compiti individuali. – afferma Marisa Campagnoli, direttore HR di ADP Italia – Riuscire a vedere le capacità e le performance significa essere in grado di fornire al team la formazione fondamentale per i ruoli ricoperti e altresì identificare l’eventuale ulteriore supporto necessario per colmare le lacune di performance». I leader devono giudicare e analizzare l’impegno di ogni singolo membro del team, affidandogli mansioni a lui più congeniali e analizzandole i risultati, per cogliere eventuali problematiche.

  3. Mantenere la separazione tra tempo lavorativo e tempo privato

    In una situazione in cui lavoro, famiglia e tempo libero si realizzano tutti nel medesimo luogo, la casa, è facile perdere la distinzione tra le diverse attività. È però fondamentale che le sfere lavoro/privato rimangano separate. I manager non devono pensare, o dare per scontato, che il proprio dipendente a casa non abbia comunque diritto a un orario di lavoro preciso. Trovare il giusto equilibrio tra vita personale e lavoro è importante anche se con l’avvento delle nuove tecnologie i confini stanno diventando sempre più sfumati.

    Secondo uno studio ADP dal titolo “People Unboxe”, tre quarti dei dipendenti italiani (78%) ha dichiarato di desiderare fortemente di mantenere lavoro e vita privata ben separati. Alla domanda “cosa pensi che possa impattare positivamente sul tuo benessere mentale e psicologico in tema lavoro?” il 43% degli italiani ha risposto proprio il lavoro flessibile, ma con attenzione ancora una volta alla separazione delle due sfere. Quindi sì allo smartworking, ma con regole e tempi precisi.

  4. Incoraggiare l’apprendimento personale

    Per le aziende è un ottimo momento per puntare alla formazione dei propri dipendenti. Molte imprese si troveranno inevitabilmente in questo momento con un carico di lavoro inferiore, organizzare webinar e seminari online per i propri dipendenti può essere un’ottima idea per non sprecare questo tempo a disposizione, ma anche per mantenere alta la soglia dell’attenzione e del coinvolgimento.

  5. Non dimenticare i “come stai?” e i “bravo, ottimo lavoro”

    È un periodo di forte stress psicologico per tutti. La resa sul lavoro può subire forti ripercussioni da questa tensione causata dalla reclusione forzata, che in qualche modo tende a instaurare un clima di paura e sconforto. Proprio per questo, un bravo manager, non dovrebbe mai dimenticarsi di chiedere a ciascun membro del proprio team, come prima cosa, “come stai?”. Il lavoratore è un individuo e non un mero esecutore di compiti, e così non deve sentirsi. Fondamentale poi sono i riconoscimenti, ora più che mai. Se un dipendente fa un buon lavoro, sottolinearglielo non diventa solo per lui motivo di orgoglio, ma in una situazione così difficile anche una spinta a fare e a non lasciarsi andare allo sconforto.

 

 

Gennaro Di Vittorio

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