Studio SD Worx: la sfida per le aziende è l’attenzione alle persone
«La pandemia ha avuto un serio impatto su come organizziamo il nostro lavoro. Per questo le aziende stanno investendo più tempo e sforzi nel loro asset più importante: le persone. Le aziende si dovranno prendere cura dei propri dipendenti in modo genuino, più che mai, e questa è la loro principale sfida per il prossimo anno», ha dichiarato Federico Fedele (in foto), direttore generale di SD Worx Italia, società attiva nei servizi di gestione delle risorse umane e delle paghe, da qualche mese operativa anche in Italia.
A confermarlo sono i dati di uno studio annuale, “The Future of Work and People”, che SD Worx ha realizzato coinvolgendo più di 2700 responsabili HR e 5mila dipendenti in tutta Europa.
OLTRE IL COVID
«Le ricadute delle prime ondate di Covid e la successiva incertezza economica sono state affrontate. Ora è il momento di tornare a concentrarsi sulla crescita. E questo ispira le aziende a rimettere al centro il capitale più importante: le persone. Le 5 principali sfide HR, per quanto riguarda la metà delle aziende europee, riguardano la (ri)connessione con la forza lavoro e la sua responsabilizzazione: il benessere e la resilienza dei dipendenti, l’esperienza dei dipendenti nella relazione con l’azienda ed il loro grado di coinvolgimento, l’attrazione di nuovi talenti, l’occupabilità sostenibile, lo sviluppo dei talenti», ha affermato Federico Fedele. Quest’ultimo ha poi aggiunto: «L’Italia non fa eccezione: il benessere e la resilienza dei dipendenti sono al primo posto nella lista delle priorità».
LE SFIDE AZIENDALI
Lo studio sottolinea che le aziende del nostro Paese mettono al primo posto delle sfide HR il benessere e la resilienza del personale, a seguire il coinvolgimento dei dipendenti e la loro esperienza con l’azienda; al terzo posto, l’organizzazione dello staff dell’ufficio HR. Le priorità però non sono uguali in Europa, per esempio le aziende francesi e belghe mettono al primo posto come attrarre e reclutare i nuovi talenti, quelle tedesche la sostenibilità, quelle scandinave il welfare e la resilienza delle persone. Le differenze di sfide e le priorità raccontate nello studio non riguardano solo i paesi intervistati, ma anche la tipologia di aziende. Se si confrontano le piccole, medie e grandi aziende, vediamo alcune differenze sostanziali. Per esempio, l’occupabilità sostenibile dei dipendenti è una preoccupazione molto più sentita dalle piccole imprese.
ATTRARRE IL TALENTO
«Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che ci sono meno opportunità di carriera (verticale) nelle PMI, perché l’organizzazione è più piccola e quindi c’è più sfida nel creare opzioni di sviluppo significative, compresi i movimenti di carriera orizzontali e diagonali», dice Federico Fedele. Solo il “benessere e la resilienza del personale”, hanno un punteggio più alto nella lista delle sfide HR delle PMI. Nelle aziende più grandi – riferisce SD Worx in un comunicato – si nota la stessa attenzione alle persone ma con un’enfasi diversa: anche in queste aziende, l’organizzazione dello smart working e del lavoro ibrido, e la fidelizzazione dei dipendenti entrano rientrano nelle 5 sfide top per l’HR, ma l’attrazione di nuovi talenti è un problema più urgente. «Nelle grandi aziende lo smart working è più usato quindi occorrono idee più nuove per mantenere i collaboratori, inoltre il turnover è più forte e questo spiega perché l’attrazione dei talenti è vista come una delle principali problematiche», conclude Fedele.