Rivoluzione digitale. Così cambia il mercato dei servizi legali
Digital transformation e aumento della regolamentazione. Sono queste le due più grandi sfide che mettono a dura prova i giuristi d’impresa. Le aziende stanno cambiando volto, abbracciando la tecnologia e sono esposte a un quadro normativo sempre più interconnesso e sofisticato. I legali d’azienda hanno il compito di accompagnare il direttivo aziendale in questi grandi cambiamenti, ma soprattutto devono riuscire a contenere i rischi.
Per confrontarsi su questi temi gli associati europei di ACC, la Association of Corporate Counsel (l’associazione internazionale dei giuristi d’impresa più grande al mondo che conta oltre 45mila membri ed è presente in 85 Paesi), si sono riuniti dal 12 al 14 giugno a Edimburgo in occasione del convegno annuale del chapter Europe (che riunisce i legali basati nel Vecchio Continente, ndr), intitolato quest’anno Being a change agent in disruptive times.
I tempi sono incerti, è vero, ma lo «sono dall’invenzione della stampa, quando sfogliamo un libro di economia, indipendentemente dal periodo storico in cui è stato scritto, le prime dieci pagine parlano del fatto che ci troviamo davanti a un’era di grandi cambiamenti», commenta a MAG Simon Fish Acc Chair e general counsel di Bmo Financial Group. Per questo, giocare d’anticipo ed evitare di rimanere indietro deve essere il mantra di chiunque lavori nel mondo del business, legali inclusi. Per farlo, secondo Jeff Bullwinkel, associate general counsel and Regional director of corporate, legal and external affairs di Microsoft Europe, gli in house devono «cambiare mentalità e pensare a modi diversi di approcciare le problematiche emergenti per le quali sono richieste soluzioni pragmatiche». Ma alla maggiore apertura va affiancata un’attenta osservazione e comprensione della strategia della società per cui il giurista lavora, così che possa trasformare il dipartimento legale in un facilitatore che consente al gruppo di raggiungere i propri obiettivi, come spiega Chris Fowler, general counsel BT technology and transformation di British Telecom.
Ma come si possono anticipare le sfide legali poste da quelle tematiche, come il web, l’intelligenza artificiale o la blockchain, rispetto alle quali il quadro regolamentare e normativo non è ben chiaro? Non facile giocare d’anticipo su questi argomenti anche perché una serie di fattori fanno sì che essi stessi siano soggetti a una costante evoluzione, ma una buona strada secondo Fish può essere quella di «partire dall’osservazione di cosa accade nelle altre geografie del mondo o nei diversi settori industriali per capire quali opportunità di cambiamento possono essere introdotte. Anche perché ci sono aree per cui valgono dei principi globali e universali, fa notare Bullwinkel. «Pensiamo per esempio alla privacy. Il GDPR ha giocato un ruolo chiave nell’introduzione di policy da adottare a livello internazionale. Anche per quanto riguarda l’AI si pongono temi comuni come la necessità di sicurezza, l’affidabilità o la trasparenza. Su queste aree si può agire in maniera congiunta», commenta.
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