Deloitte: 24 aziende nella Top 100 del lusso

Nel 2016, le 100 più grandi aziende di beni di lusso al mondo hanno generato vendite per 217 miliardi di dollari, con una media di 2,2 miliardi di dollari per società.

È quanto emerge dalla quinta edizione del Global Powers of Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte che esamina e classifica i 100 Top Player del settore Fashion & Luxury a livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell’anno fiscale 2016.

I cinque migliori player del lusso – LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE, The Estée Lauder Companies Inc., Compagnie Financière Richemont SA, Luxottica Group SpA e Kering SA – hanno riaffermato la propria leadership in classifica. A tassi di cambio costanti, il tasso di crescita per i primi 100 player è stato dell’1,0%, 5,8 punti percentuali in meno rispetto al 6,8% della crescita ottenuta da queste società nell’anno precedente.

Le vendite aggregate delle multinazionali del lusso che occupano le prime dieci posizioni della classifica stilata da Deloitte rappresentano quasi la metà del totale (47,2%). Complessivamente, le aziende italiane della Top 100 realizzano il 16% dei ricavi totali globali. Luxottica, al quarto posto, è l’unica azienda italiana presente in Top Ten e l’Italia si conferma Paese leader nel settore, posizionando ben 24 aziende (Luxottica, Prada, Giorgio Armani, OTB, Max Mara, Salvatore Ferragamo, Dolce & Gabbana, Safilo, Valentino, Ermenegildo Zegna, Moncler, TOD’S, Gianni Versace, Brunello Cucinelli, Marcolin, Furla, De Rigo, Liu.Jo, Gefin, Aeffe, Euroitalia, TWINSET, Barbieri, Fashion Box, Finos) tra le 100 che costituiscono la graduatoria. Sempre il nostro Paese, poi, ospita il maggior numero di aziende (6 su 20) con il tasso di crescita composto (FY14-FY16) più elevato, tra le quali spiccano Valentino e Furla, che si ritagliano un ruolo da protagonista della classifica Top20 Fastest Growing Companies.

I dati medi, però, evidenziano anche delle caratteristiche strutturali non sempre favorevoli, almeno a livello di scenario. Infatti, in termini di fatturato, il perimetro medio delle aziende italiane è pari a 1,4 miliardi di dollari. Per le realtà francesi, invece, il dato medio di riferimento – sempre in termini di fatturato – è di 5,8 miliardi. Negli Usa, questo valore è più basso (3,4 miliardi $) ma risulta comunque più che doppio rispetto alle realtà italiane. E lo stesso vale nel raffronto con i gruppi svizzeri (anche in questo caso il dato medio sui ricavi si attesta poco sopra i 3 miliardi $).

In termini di volume medio, tuttavia, i gruppi italiani hanno valori superiori a quelli di Spagna (il doppio), Germania e UK, inserendo nel proprio mirino le multinazionali con sede in Cina.

In conclusione, guardando alle categorie prodotto delle 100 aziende analizzate da Deloitte, si registra una lieve crescita per il settore dell’abbigliamento e delle calzature (0,2%), e per borse e accessori (3,4%).

Il 2016 è stato, invece, molto positivo per il settore cosmetica e profumeria (7,6%), risultando però particolarmente difficile per il comparto orologi e gioielleria (-4,0%).

Gennaro Di Vittorio

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