Quando diversità vuol dire talento
Chi l’ha detto che la diversità può essere un limite? In alcuni ambiti professionali ciò che comunemente viene considerato una mancanza può rappresentare un valore.
Lo sa bene Everis Italia. La società di consulenza informatica ha realizzato un progetto specifico legato all’inserimento lavorativo di dieci persone con sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento.
«Studi hanno rimostrato che le persone affette da questi disturbi hanno una capacità di concentrazione superiore alla media, un’attenzione al dettaglio fuori dal comune, una grande abilità nel trovare l’errore e nel gestire attività ripetitive», dichiara Patrizia Manganaro, head of people di Everis Italia, che ha seguito direttamente lo sviluppo del progetto. Tutte qualità molto utili a programmatori, addetti al service desk, all’incident management e al software testing, mansioni affidate ai dieci adulti assunti nella sede di Milano di Everis Italia.
«La diversità permette di cogliere il talento dove nascosto e di migliorare la produttività dell’azienda. L’intelligenza di questi ragazzi è vantaggiosa per il nostro business», commenta la general counsel Alessandra Fabbri (nella foto).
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