World Economic Forum: parità salariale di genere tra 257 anni

Tra 257 anni raggiungeremo la parità salariale di genere. Tra 95 non esisterà più gender gap nella rappresentanza politica. E tra 12 nell’istruzione. Sono questi gli anni che bisogna aspettare ancora perché si chiuda il divario tra uomo e donna in termini di disuguaglianze.

I dati emergono dal “Global Gender Gap Report 2020” del World Economic Forum, giunto quest’anno alla 14esima edizione, che analizza quanto accade in 153 Paesi in termini di: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e responsabilizzazione politica. Quest’anno, lo studio ha inoltre valutato le prospettive del divario di genere nelle nuove professioni, quelle destinate a farla da padrone in futuro. In settori come il cloud computing, l’ingegneria, i dati e l’intelligenza artificiale, sono donne rispettivamente solo il 12%, il 15% e il 26% dei professionisti.

Più in generale, sebbene il livello di istruzione e di salute si stiano avvicinando alla parità (attorno al 96,1% l’uno e al 95,7% l’altro), le opportunità economiche continuano a essere scarse per l’universo femminile. Questo accade, secondo gli esperti, per tre ragioni: rispetto agli uomini, un numero maggiore di donne ricopre ruoli che potranno essere automatizzati; sono poche le donne che lavorano nei settori professionali che al momento registrano una crescita salariale più alta, come quello tecnologico; l’accesso al capitale risulta più difficoltoso alle donne. Tra i Paesi presi in considerazione, ben 72 vietano alle donne di aprire conti bancari o ottenere credito.

A livello mondiale, solo il 55% delle donne (di età compresa tra i 15-64 anni) partecipa attivamente al mondo del lavoro, rispetto al 78% degli uomini.

Il Paese più attento alla parità di genere è, per l’undicesimo anno consecutivo, l’Islanda. Gli stati che invece dimostrano di essere impegnati maggiormente nell’ultimo anno, registrando risultati in grande miglioramento sono l’Albania, l’Etiopia, il Mali, il Messico e la Spagna. L’Italia è al 76esimo posto.

Il tema della parità di genere non riguarda solo le donne, evidenzia il rapporto, ma interessa la prosperità delle economie e delle società. Lo sviluppo e l’impiego della metà dei talenti disponibili al mondo hanno un impatto enorme sulla crescita, la competitività e la disponibilità futura delle economie e delle imprese in tutto il mondo.

 

 

Gennaro Di Vittorio

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