Valentina Masi: Legance sceglie una general counsel
di ilaria iaquinta
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Dopo Chiomenti (vedi MAG N. 110), Legance. Prende lentamente corpo la lista degli studi legali italiani che, in scia a quanto più comunemente accade nelle grandi law firm di matrice americana e anglosassone, scelgono di dotarsi di un general counsel (gc) per la gestione delle esigenze legali e societarie.
L’insegna guidata da Alberto Maggi ha affidato da luglio 2021 il ruolo di gc a Valentina Masi, professionista qualificata in ambito litigation entrata in Legance nel 2011, con alle spalle già una decina di anni di esperienza maturata in materia, acquisendo esperienza anche in ambito 231. Come gc l’avvocata si occupa in maniera strutturata dei rapporti contrattuali, diversi da quelli di lavoro, di cui lo studio è parte, affiancando e supportando il managing partner e il comitato di gestione, anche nei rapporti istituzionali verso l’esterno, e le varie funzioni di staff (dal cfo, all’office partner, al responsabile marketing, eccetera). Masi cura la tenuta e l’aggiornamento della regolamentazione e delle policy interne della firm. «Siamo il primo studio in Italia ad aver acquisito, lo scorso anno, la certificazione UNI ISO 37001 relativa all’anticorruzione e abbiamo ottenuto anche la ISO/IEC 27001, lo standard internazionale della sicurezza delle informazioni», racconta con orgoglio la professionista a MAG.
La genesi
La nomina affonda le radici nel 2019 quando, per rispondere all’esigenza di potenziare l’organizzazione dello studio in risposta alla rapida crescita registrata in quegli anni, a Masi viene affidato il primo ruolo di coordinatrice affari legali. Un mandato che nel tempo, racconta l’avvocata: «si è “riempito di contenuti” ed è stato ridefinito all’interno della struttura, insieme agli altri ruoli, per uniformare regole e processi che esprimano in modo chiaro e costante gli orientamenti del comitato di gestione e del managing partner (a cui riporta funzionalmente, ndr)». Sul perché questo ruolo sia stato proposto proprio a lei Masi non ha dubbi: «ho una formazione da litigator e dunque per predisposizione ho una certa sensibilità nell’affrontare problematiche trasversali, quali quelle che deve affrontare un gc. Inoltre, essendo entrata in studio nel 2011, ho un rapporto consolidato di fiducia coi vertici dello studio, un fattore essenziale quando vengono attribuiti ruoli istituzionali».
Il ruolo
La funzione del gc in Legance è infatti non solo operativa, ma strategica per il business e la governance dello studio. Racconta Masi: «i soci fondatori hanno iniziato a lavorare sul passaggio generazionale (si veda MAG 166, ndr) e il rafforzamento della struttura organizzativa rappresenta certamente uno strumento per agevolarlo, almeno per la componente organizzativa. Questo implica un costante sforzo di potenziamento dell’organizzazione, delle funzioni e dei processi interni, tutte attività per le quali il ruolo del gc è senz’altro funzionale».
Si tratta di un obiettivo particolarmente rilevante per l’insegna poiché punta a lasciare in eredità alle nuove generazioni un’organizzazione che funziona e che può dunque continuare a costruire il futuro. Al pari di quanto accade nelle aziende. Del resto: «realtà grandi come le nostre (lo studio conta circa 400 persone tra professionisti e staff, ndr) sono delle vere e proprie aziende dal punto di vista organizzativo, la capacità di pensare al futuro e la volontà di creare una struttura efficiente lo testimoniano. In questi contesti, i ruoli organizzativi, come quello del gc, sono importanti», spiega Masi. Senza dimenticare che poi c’è anche la gestione della regia legale dei progetti speciali. Sul suo tavolo al momento ci sono gli aspetti legal dell’ampliamento degli uffici a seguito della locazione di una nuova struttura sempre in via Broletto e della creazione di un albo fornitori completo. Come un qualsiasi altro gc, anche Masi gestisce un budget. «Tutti gli owner dei vari processi dello studio hanno delle deleghe di spesa, il gc le ha per le consulenze», chiarisce. Tuttavia, almeno finora, aggiunge, non le è capitato di…
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