UniCredit: il team in house per l’accordo collettivo per l’uscita di 470 manager

UniCredit ha siglato il primo accordo collettivo tra azienda e sindacati per la riduzione dei dirigenti entro il 2018. Si tratta di 470 uscite che erano già state annunciate dalla società lo scorso novembre e che l’azienda ha deciso di gestire non attraverso dei licenziamenti nè con accordi individuali ma attraverso un accordo che prevede ammortizzatori sociali, outplacement e demansionamenti. Per UniCredit la trattativa è stata guidata da Paolo Cornetta, responsabile human resource di gruppo, e Emanuele Recchia, head of industrial relations, labour policies e hr services.

“Per 120 lavoratori – si legge su Il Sole 24 Ore – verrà aperto il fondo di solidarietà. In via straordinaria. Con costi niente affatto irrisori ma in linea con il budget previsto dal gruppo. Una parte di questi, inoltre, saranno redistribuiti tra tutti i manager. In particolare le parti hanno convenuto che coloro che matureranno il trattamento pensionistico entro il 2021 potranno accedere al Fondo esuberi per 36 mesi, con un incentivo di 3,5 mensilità, come già previsto per le aree professionali e i quadri direttivi. Una volta raggiunto l’obiettivo delle 120 adesioni al fondo (…) verranno attuate tutte le modalità per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro degli altri 350 dirigenti. Chi maturerà il diritto alla pensione entro il 2023 potrà utilizzare fino a 2 anni di aspettativa retribuita, attraverso la NASPI, per poi accedere gli altri 3 anni al Fondo straordinario di solidarietà. Per coloro che raggiungono i requisiti pensionistici 5 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro, sarà comunque prevista un’indennità di due mensilità all’anno, fino a un massimo di 24 mesi, e un ulteriore incentivo economico sino alla maturazione dell’assegno pensionistico. Inoltre, saranno previsti servizi di ricollocamento professionale, con costi a carico di Unicredit, e chi vorrà potrà intraprendere l’attività di promotore finanziario, libero professionista o agente immobiliare, beneficiando di un contratto con l’azienda”.

Un’importante novità di questo accordo è che per recuperare le risorse necessarie per sostenere questa operazione, c’è stato un intervento di solidarietà da parte di tutti i dirigenti del gruppo che hanno deciso di ridursi la retribuzione. 

Con questo accordo l’azienda ha raggiunto col sindacato tutti gli accordi sulle 5.700 uscite che prevedeva il piano al 2018. 

 

 

 

 

Gennaro Di Vittorio

SHARE