Stretta sui costi: i general counsel puntano sull’internalizzazione

Secondo uno studio di Thomson Reuters, la maggioranza dei team legali in house vede nell’IA uno strumento per migliorare l’efficienza

Più di due terzi dei team legali interni subiscono pressioni sui costi da parte del management delle loro organizzazioni, secondo l’indagine State of the Corporate Law Department pubblicata recentemente da Thomson Reuters.

Report alla mano, 69% dei giuristi parla di “pressioni moderate” o “significative”, mentre il 72% sta cercando di migliorare l’efficienza dei propri dipartimenti legali. Oltre tre quarti degli intervistati (76%) ritengono che l’intelligenza artificiale possa aiutarli a raggiungere gli obiettivi di efficienza. Allo stesso tempo, il 68% sta pianificando di internalizzare più attività per ridurre i costi, mentre il 48% sta valutando l’esternalizzazione verso studi legali più economici.

Secondo quanto riportato da Global Legal Post, Jas Sandhu-Dade, responsabile per l’area corporate in Europa di Thomson Reuters, ha commentato così quanto messo in luce dallo studio: “La percezione dei dipartimenti legali come centri di costo sta creando ansie sulla produttività. C’è un evidente divario tra il valore che un dipartimento legale mira a fornire e come viene percepito dai leader aziendali”.

Lo studio evidenzia inoltre che le aziende più piccole spendono proporzionalmente di più per il team legale rispetto alle grandi realtà. In media, le imprese destinano lo 0,26% del fatturato ai costi legali, con variazioni significative: si passa dello 0,05% per aziende oltre i 6 miliardi di fatturato allo 0,83% per realtà tra 50 milioni e 1 miliardo.

Nonostante le pressioni sui costi, il 36% dei team legali a livello globale prevede un aumento della spesa per consulenti esterni nei prossimi 12 mesi. I settori healthcare e farmaceutico, in particolare, sono quelli che si aspettano gli incrementi maggiori secondo il 56% dei rispondenti. A questo proposito, il 67% degli intervistati ha affermato di puntare a sconti sulle parcelle degli studi, mentre il 52% è interessato ad accordi tariffari alternativi. L’80% dei dipartimenti considera la disponibilità degli studi a offrire tariffe fisse o legate al successo come fattore chiave nella selezione.

“Quasi tutti gli studi legali di grandi dimensioni – e sempre più di frequente anche quelli di medie dimensioni – impiegano professionisti esperti in pricing”, conclude Sandhu-Dade. “Non è probabilmente possibile gestire internamente il 100% del lavoro legale. I general counsel dovrebbero valutare attentamente quale parte può essere gestita internamente e quale sarebbe invece vantaggioso esternalizzare”.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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