Sostenibilità: ecco come si muovono i dipartimenti legali

La sostenibilità fa ormai parte del lavoro dei legali in azienda. Solo una minima percentuale (8%) sostiene di non occuparsene. Un’attenzione che tuttavia si è intensificata durante l’ultimo anno, complice anche la pandemia da Covid-19. Questo è vero almeno per un legale su quattro. Oltre il 25%, invece, ritiene che il lavoro in ambito ESG sia sul tavolo dei dipartimenti legali già da qualche anno. I dati emergono da una survey che MAG ha lanciato a inizio 2021, a cui hanno partecipato 60 giuristi d’impresa italiani.

Negli ultimi anni, infatti, le aziende hanno dovuto aumentare esponenzialmente le attività di rendicontazione e pianificazione della sostenibilità in tutti i settori. Questo ha comportato un impegno maggiore anche dei legali e in particolar modo dei general counsel, che hanno in molti casi assunto un ruolo di guida nella gestione della sostenibilità all’interno dell’organizzazione, gestendo, ad esempio, la compliance collegata alle normative vigenti in ambito ESG.

Parallelamente, però, in azienda sono nate delle funzioni apposite: i general counsel intervistati sottolineano che nella maggior parte dei casi c’è un dipartimento dedicato alla sostenibilità (39%) con a capo un sustainability manager. Ciononostante, secondo il 31% dei rispondenti il direttore affari legali ha un ruolo cruciale in materia. Quello che manca è ancora una strutturazione con figure legali dedicate: ad ogni modo, in un dipartimento legale su dieci ci sono già anche degli in house counsel specializzati sul tema.

Obiettivi futuri

Parlando di sostenibilità, l’obiettivo interno all’azienda è coniugare crescita economica, sviluppo sociale e salvaguardia ambientale (secondo il 54% dei rispondenti). Equamente importanti (17%) anche la creazione di un sistema di valutazione sulle performance ESG e la sensibilizzazione del personale interno all’organizzazione sul tema. Non in cima alle priorità, invece, quella di consolidare una relazione strutturata e trasparente con i propri stakeholder.

Considerati questi obiettivi, il dipartimento legale deve progettare e costruire strumenti specifici che portino l’azienda verso il conseguimento di obiettivi di sostenibilità e promuovere la tematica attivamente in azienda, creando così valore al business nel lungo termine (lo afferma il 36% dei rispondenti). Per questo una programmazione a lungo termine risulta essenziale: solo il 4% sostiene infatti che il dipartimento legale debba agire nel medio periodo.

Un’altra questione altrettanto cruciale per i giuristi d’impresa è il coordinamento fra le diverse funzioni con l’obiettivo ultimo di dare una visione olistica, anche in materia d’innovazione. Un cammino già iniziato in molte direzioni affari legali italiane, ma che ha ancora numerosi ostacoli davanti.

Le sfide green

Prima di tutto, secondo i legali, è opportuno rendere effettivo e misurabile il contributo delle imprese al raggiungimento degli SDGs (42%). Altrettanto importante per le aziende è gestire in maniera sostenibile la catena di fornitura (22%) e implementare politiche e strategie di stakeholder engagement efficaci (25%). In ultimo piano fra i rispondenti risulta la promozione dei diritti umani nelle attività di business (10%).

La vera sfida, verrebbe da dire, è piuttosto la formazione legale sul tema. Quasi il 60% degli intervistati, infatti, sostiene che c’è un gap da colmare fra le esigenze del mercato e la preparazione attuale. Solo un’esigua percentuale (5%), ritiene che il dipartimento legale ha già tutti gli strumenti per aggiornarsi sulla sostenibilità.

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Gennaro Di Vittorio

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