Sky, con Cleary, batte la RAI sulla Champions League 

Con ordinanza emessa il 27 giugno 2019, la Sezione Imprese del Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso urgente con cui la Rai aveva chiesto di (i) accertare di aver acquisito i diritti di trasmettere in chiaro le stagioni 2019-2020 e 2020-2021 della Champions League e (ii) inibire a Sky la possibilità di concederli in sublicenza a terzi.

Il Tribunale ha ritenuto insussistenti i presupposti che, secondo la RAI, avrebbero dovuto giustificare l’emissione di un provvedimento urgente. Tra l’altro, il Tribunale ha constatato che SKY, “già da settembre 2018” aveva “formalmente dichiarato di non ritenere avverata la condizione” a cui era subordinato il diritto di estendere la sublicenza a favore di RAI, “sicché la stessa Rai ha potuto fruire di un margine di tempo piuttosto ampio per la elaborazione di un palinsesto alternativo”.

Inoltre, secondo il Tribunale, la RAI ha “scelto di comunicare al pubblico un possibile esito della vicenda” a sé favorevole, dichiarando di disporre dei diritti sulla Champions League, pur sapendo che vi era “tra le parti in causa una situazione conflittuale già ampiamente cristallizzata”.

Sky è stata assistita dai propri legali interni Luca Sanfilippo (nella foto), Liliana Ciliberti, Antonio Mari, Ludovica Marvasi e Oreste Pallotta, che hanno lavorato in team con gli avvocati di Cleary Gottlieb, Ferdinando Emanuele, Marco D’Ostuni, Roberto Argeri e Alessio D’Alessandro.

Gennaro Di Vittorio

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