Ricchetti: il contributo del legal? Trasformare in parole le idee

Quella di Claudia Ricchetti (nella foto) – general counsel e segretaria del consiglio di amministrazione di Atlantia – è una carriera esemplare per molte giovani giuriste d’impresa. Il suo percorso professionale all’interno di grandi aziende di diversi settori regolamentati è fonte d’ispirazione per le avvocate che puntano ai vertici di una direzione legale di un’importante società.

Nel corso della sua carriera manageriale, la professionista è stata infatti al timone degli uffici legali e societari di Checchi Gori Communications, Seat Pagine Gialle, Lottomatica e Octo Group.

In Atlantia è arrivata in un momento particolarmente

MAG l’ha intervistata in video per parlare con lei del suo lavoro nel gruppo, delle sue esperienze, ma anche di managerialità al femminile e, più in generale, del mercato dei servizi legali.

Ecco cosa ci ha detto:

 

A settembre scorso è salita alla guida della direzione legale di Atlantia, quali novità ha portato al legal dal suo arrivo?

Sono arrivata in Atlantia nel momento di maggiore trasformazione che il gruppo stava vivendo dopo il tragico evento di Genova. L’obiettivo del nuovo amministratore delegato, che ha cambiato quasi completamente la prima linea a partire da gennaio 2020 era ed è quello di dimostrare che Atlantia è un gruppo in cui le persone, interne ed esterne, sono al centro di tutto.

Con questa premessa è stato non solo facile ma anche doveroso fare dei cambiamenti anche all’interno della direzione legale. Ne cito solo alcuni: digitalizzazione del board, segreteria societaria unica per consiglio e comitati al fine di agevolare i lavori e facilitare lo scambio di informazioni, dialogo continuo con le autorità di regolamentazione per garantire la maggiore trasparenza possibile in un momento in cui il dialogo fisico è completamente scomparso, un processo di dashboard management per tenere traccia delle attività svolte e condividerle all’interno dell’azienda, repository di template che vengono continuamente aggiornati, cross functionality: divisione dei compiti meno rigida, ferme le specifiche competenze di ognuno, con l’obiettivo di essere più efficaci ed efficienti e lavoro di squadra e aperitivo del venerdì.

 

Nei prossimi mesi come cambierà ancora la direzione?

Ora stiamo vivendo un momento straordinario, per la vicenda Autostrade e per i pesantissimi impatti che questa pandemia ha avuto e sta avendo nel settore delle infrastrutture. Stiamo tutti lavorando perché si possa tornare alla normalità e quando questo accadrà, speriamo presto, siamo pronti a un nuovo cambiamento. La squadra che ho trovato è piena di eccellenze, c’è il desiderio di mostrare quanto questo gruppo può fare. Penso che una direzione legale deve plasmarsi sull’organizzazione creando competenze cross function (compliance, governance, litigation) e specialisti in M&A, Finance, operazioni coporate e, soprattutto, nuovi servizi alla mobilità e sostenibilità. L’investimento in Volocopter dimostra che ci sono dei grandi cambiamenti in atto nel settore della mobilità ed essere i primi aiuta a scrivere la migliore regolamentazione possibile.

 

Sono stati e continuano a essere mesi intensi per l’azienda. I dossier sul tavolo sono numerosi. Che ruolo ha avuto e ha la direzione legale nelle grandi operazioni?

Sono stati mesi intensissimi e continuerà ancora così. In poco più di sei mesi abbiamo concluso la cessione del 49% di Telepass; completato l’investimento in Volocopter; emesso un bond da 1,1 miliardi di euro; elaborato ben due progetti di scissione interamente in house. Abbiamo la fortuna di avere un presidente e un amministratore delegato che credono fortemente nel contributo che ognuno di noi può dare insieme al resto del top management. Non esiste un dossier che non ha ricevuto il contributo della prima linea e quindi siamo stati coinvolti in tutti i dossier che, in alcuni casi abbiamo seguito anche interamente internamente.

 

Il contributo che la direzione legale può dare in queste occasioni può essere decisivo? Ci fa degli esempi concreti?

Non so se il contributo sia decisivo, sicuramente necessario. Abbiamo, forse più di altre direzioni, una visione d’insieme e poi noi scriviamo. Si il nostro contributo è decisivo nella scrittura, trasformare in parole le idee, aiuta a ragionarci sopra, a capire se quello che si è immaginato è realizzabile.

 

 

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Gennaro Di Vittorio

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