Quando la funzione legale supporta la genitorialità in azienda

Inhousecommunity intervista Angela Lomuscio, head of legal Italy & Iberia di Kraft Heinz

Stando agli ultimi rapporti Istat sulla demografia italiana, il nostro Paese continua a registrare record negativi di natalità: nel 2022 le nascite sono scese a 393mila, registrando un calo dell’1,7% sull’anno precedente. Nel 2023, numeri provvisori alla mano, i nuovi nati sono stati circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Secondo le stime, il numero medio di figli per donna si attesta a 1,22 nel 2023, evidenziando una lieve flessione sul 2021 (1,25).

Sono sempre meno, insomma, le coppie che optano per la genitorialità oltre il primo figlio, tanto che la denatalità è diventata una della principali criticità di un’Italia che si rigenera poco e che tende a rinviare scelte importanti.

E così, l’impulso di politiche di genere e di supporto alla famiglia è uno dei compiti di cui sempre più spesso si occupano le imprese del settore privato, che affidano lo sviluppo di nuove iniziative ai team legali interni e ai professionisti delle risorse umane.

Inhousecommunity.it ha intervistato Angela Lomuscio (in foto), head of legal Italy & Iberia di Kraft Heinz (che i suoi prodotti ha anche i biscotti Plasmon), che in azienda è coinvolta in prima linea in attività di promozione della genitorialità. Una di queste è un progetto che include anche il docu-film “Adamo”, l’ultimo bambino nato in Italia nel 2050.

In che modo il calo delle nascite in Italia ha impattato su Plasmon? E come ha deciso di reagire Kraft Heinz?

I dati parlano chiaro, in Italia nel 2021 i nuovi nati sono scesi a 400.249 – un calo del 25% rispetto al dato registrato solo dieci anni prima, e questo ha portato ad una seria riflessione sulle possibili ripercussioni future per il nostro Paese. Plasmon è un brand che da oltre 120 anni è al fianco delle famiglie in Italia per supportarle nel crescere i loro bambini, per crescere il futuro dell’Italia. Di fronte a questa emergenza non potevamo non agire e fare la nostra parte, mettendo a fattor comune con altre aziende, come Edenred Italia e Chicco, la nostra conoscenza del settore, ma anche la nostra esperienza come datore di lavoro, attraverso la realizzazione di un progetto di rete. A febbraio 2023 è nato così il progetto “Adamo” con l’intento di costruire una piattaforma aperta di collaborazione, un luogo capace di connettere i rappresentanti della sfera pubblica e di quella privata, per agire concretamente e provare a invertire il trend negativo della natalità con strumenti a supporto della genitorialità in azienda.

Qual è l’obiettivo finale?

Quello di identificare soluzioni e unire esempi virtuosi per creare le condizioni migliori, sul luogo di lavoro, volte a sostenere concretamente la genitorialità e arrivare alla realizzazione di una Carta dei Valori condivisa.

Quali sono i progetti di supporto alla natalità a cui si è dedicata la squadra legale di Kraft Heinz?

Il supporto alla natalità, o meglio, alla genitorialità in azienda, è un recente importante focus di Kraft Heinz e attorno a questo abbiamo pensato, ideato e implementato numerosi progetti dove il contributo del team legal è stato fondamentale per identificare i confini entro o oltre i quali agire. Abbiamo lavorato su progetti esterni, come appunto la creazione della Rete Adamo che ha visto l’interazione, il coordinamento e la definizione di accordi con le altre aziende partecipanti, oppure l’adesione al Codice di Autodisciplina delle Imprese a supporto della Maternità promosso dal Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.

E per i dipendenti di Kraft Heinz cosa è stato fatto?

La squadra legale è stata impegnata anche internamente: abbiamo migliorato la nostra parental policy inserendo elementi innovativi come il congedo di 8 settimane retribuito al 100% per il secondo genitore, oppure il congedo sempre retribuito in caso di trattamenti per la fertilità. Un campo di azione ampio e che ha richiesto competenze tecniche in diversi ambiti.

Perché è importante che proprio la figura del giurista d’impresa, tra i vari ruoli presenti in azienda, sia coinvolta in prima persona in questo tipo di iniziative?

Iniziative come quella della creazione della Rete Adamo sono fortemente inserite nel contesto normativo esistente: che cosa è previsto per legge, quali sono le aree di opportunità in cui intervenire, come integrare normativa e iniziative private, dove e in quale modalità, per offrire un supporto concreto alla genitorialità. Per questo il ruolo del giurista di impresa è fondamentale e va integrarsi all’interno di un team cross-funzionale, dove ognuno porta la propria area di expertise per un obiettivo valoriale importante. Inoltre, in aziende dove la funzione legale siede nel Leadership Team, questa ha un ruolo privilegiato nel processo decisionale e di role model, in grado di influenzare positivamente la direzione aziendale.

L’evoluzione che la figura del giurista d’impresa sta vivendo in questi anni, fa sì che il legale in house sia sempre più impegnato nella realizzazione di buone pratiche che non riguardano più unicamente la propria azienda, ma anche l’intero Paese. Lo vediamo nel caso di progetti per la sostenibilità ambientale ed economica, per la gender parity, e anche – nel caso specifico di Kraft Heinz – per la promozione della natalità. Il vostro dipartimento legale ha infatti curato gli aspetti di government affairs e relazione con le istituzioni pubbliche nel momento in cui ha deciso di firmare il codice di autodisciplina proposto dalla ministra Rocella. Quali sono stati gli aspetti più squisitamente giuridici di questa attività?

Anche qui abbiamo agito come parte di un team cross-funzionale, nel quale ognuno dei colleghi ha portato la propria area di expertise: dal team HR al government affairs, alla comunicazione. Lato giuridico è stato fatto un grande lavoro di analisi della documentazione da parte del team legal di Kraft Heinz e di supporto ai team coinvolti in prima linea nel progetto. Per l’importanza delle iniziative, il team Legal è coinvolto in tutte le riunioni strategiche e di pianificazione come parte del team dedicato al progetto. Iniziative di questo tipo richiedono infatti un impegno da parte dell’azienda che sia costante e non limitato ad azioni concrete nel breve periodo. Per questo motivo, anche nell’ambito delle azioni di government affairs, il team legale deve abbandonare il ruolo “reattivo” e deve agire in maniera “proattiva” sensibilizzando, ad esempio, le funzioni interne coinvolte su nuove normative a supporto di politiche a sostegno dei propri dipendenti o affiancando il dialogo con le istituzioni affinché le stesse siano a conoscenza dell’impatto delle decisioni istituzionali sulle imprese. Attività di questo tipo, che acquisiscono sempre più importanza nelle organizzazioni, dimostrano come il ruolo del giurista di impresa non sia più solo di supporto ma, in alcuni aspetti, di vera e propria guida.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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