Quando la direzione legale guida la transizione verde
Da consulente normativo a partner strategico: Marianna Vignapiano, general counsel per l’Europa di Enfinity Global, svela l’evoluzione del ruolo legale nell’industria energetica
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Dietro il boom delle energie rinnovabili non ci sono solo pannelli solari e pale eoliche. Nel mondo della transizione energetica, mentre ingegneri e sviluppatori progettano impianti sempre più efficienti, è spesso il lavoro meticoloso dei dipartimenti legali aziendali a determinare quali progetti vedranno effettivamente la luce. Laddove la complessità normativa si intreccia con obiettivi climatici importanti e investimenti miliardari consistenti, la funzione legale gioca infatti un ruolo cruciale nella costruzione di operazioni complesse, nell’attrazione di capitali e nella gestione dell’interdipendenza tra diritto, tecnologia e sostenibilità.
I giuristi che lavorano nella transizione energetica si trovano oggi a dover padroneggiare un ventaglio sempre più ampio di competenze: dal project finance al diritto amministrativo, dalla compliance Esg alle articolate architetture contrattuali tipiche dei grandi progetti green. Mentre si trovano faccia a faccia con la frammentazione dei regimi autorizzativi, devono al contempo saper strutturare operazioni finanziarie innovative e garantire che i progetti risultino “bancabili” per attrarre gli investimenti necessari.
Lo sa bene Marianna Vignapiano, general counsel per l’Europa di Enfinity Global, indipendent power producer multinazionale con sede negli Stati Uniti che produce e commercializza energia rinnovabile attraverso progetti di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo a batteria in Europa, Asia e America. «Il nostro team ha una composizione altamente specializzata: copriamo ambiti che spaziano dal project finance al diritto amministrativo, societario e M&A, immobiliare, diritto delle costruzioni, procurement e compliance» ha raccontato alla redazione di MAG, a cui ha sottolineato: «Lavoriamo a stretto contatto con tutte le altre funzioni aziendali e siamo coinvolti in tutte le fasi del ciclo di vita dei progetti, con un ruolo che si è evoluto da supporto tecnico a partner operativo».
Durante la nostra intervista, le abbiamo chiesto di spiegarci in che modo il team legale può diventare una leva per la crescita e un interprete avanzato della trasformazione del settore, a maggior ragione in una realtà in forte espansione come Enfinity Global, che solo nel 2024 ha raccolto oltre 865 milioni di euro per finanziare progetti fotovoltaici e di accumulo in Italia, consolidando il proprio ruolo nei PPA a lungo termine attraverso accordi con clienti industriali, utility e corporate come A2A, Feralpi, NovaAEG e Statkraft. Il gruppo conta inoltre una pipeline da 7,8 GW tra solare e storage, 232 MW già installati, più di 500 MW attualmente in costruzione e 807 MW già autorizzati.
Ecco che cosa ci ha raccontato.
Avvocata Vignapiano, guardiamo innanzitutto al settore di cui fa parte. Com’è cambiato oggi il ruolo del general counsel nelle rinnovabili?
Il cambiamento è stato netto. Il giurista d’impresa oggi è parte del processo decisionale e partecipa dalla A alla Z alla costruzione della strategia aziendale. Chi ricopre questo ruolo dovrebbe a mio parere distinguersi per due caratteristiche principali: visione multidisciplinare e capacità di muoversi tra normativa di settore, operazioni straordinarie, Esg e strumenti finanziari. In un gruppo come Enfinity Global, poi, il team legale deve anche saper lavorare in stretto coordinamento con tutte le altre funzioni operative, da quella dedicata all’energy commercialization, a quella di real estate, di finance, di development, di procurement e di storage, solo per citarne alcune.
Parlando di operatività concreta, voi siete molto attivi nel project finance. In quale fase entra in gioco il team legale in queste operazioni?
Fin dall’inizio, visto che il nostro ruolo è prevedere i potenziali punti critici e spianare la strada all’esecuzione dei progetti. Partecipiamo quindi alla strutturazione dell’operazione, guidiamo le negoziazioni e lavoriamo per un’allocazione dei rischi che sia sostenibile, sia sul piano normativo che su quello contrattuale. Ma il nostro coinvolgimento prosegue anche oltre la chiusura finanziaria, nella fase di esecuzione e gestione degli asset. Come potrà immaginare, la nostra strategia build to own e l’impegno a lungo termine nella valorizzazione degli impianti richiedono che ogni scelta sia attentamente strutturata dal punto di vista legale, a garanzia della solidità e della sostenibilità del progetto.
Un esempio di questo approccio?
Un caso emblematico è il finanziamento subordinato da 500 milioni di euro che Enfinity Global ha concluso in Italia nella seconda metà del 2024 che, combinato con il project financing, sosterrà lo sviluppo e la costruzione di 1,5 GW di impianti solari sul territorio nazionale. Il finanziamento è stato erogato attraverso una struttura di club deal in collaborazione con investitori di primo piano. E include anche un’opzione cosiddetta accordion feature che consente al gruppo di raggiungere fino a 800 milioni di euro di finanziamento.
Strutturare un finanziamento, però, non è mai semplice. Qual è la chiave per negoziare accordi che funzionino nel lungo termine?
Serve innanzittutto allineamento tra obiettivi industriali e sostenibilità legale dell’operazione. Il compito dei legali è bilanciare questi aspetti, garantendo chiarezza nei contratti e affidabilità nei rapporti con le controparti. E va da sé che l’esperienza gioca un ruolo importante, così come la conoscenza del business: lo sviluppo, l’esecuzione e la commercializzazione dell’energia del progetto sono processi molto complessi che coinvolgono numerose controparti e stakeholder, il cui coordinamento è fondamentale.
Così come presumo sia importante l’abilità di costruire la fiducia degli investitori… Come lo si può fare attraverso il lavoro legale?
Con coerenza e rigore. L’affidabilità si costruisce nel tempo, attraverso una governance solida, contratti ben strutturati e un approccio trasparente alla due diligence e alla compliance. Il confronto continuo con gli stakeholder è parte integrante del nostro modo di lavorare, anche per rendere il ruolo legale più propositivo e meno percepito come barriera.
A proposito, cosa conta davvero nella verifica normativa e autorizzativa quando si parla di due diligence? Qual è l’aspetto che fa la differenza?
La conoscenza del contesto locale è fondamentale. In mercati complessi come quello italiano, dove le autorizzazioni passano da più livelli amministrativi, come team legale dobbiamo stare particolarmente attenti a verificare la coerenza tra permessi, diritti di superficie e connessioni alla rete, cercando di anticipare i rischi di contenzioso o interventi in autotutela. In questo processo, la qualità della documentazione, unita alla capacità di leggere e anticipare possibili criticità, è spesso ciò che fa la differenza. E anche la velocità di adattamento ai cambi normativi è diventata un requisito imprescindibile.
Un tema sempre più rilevante nell’industria dell’energy sono i power purchase agreement (PPA). Solo nel 2024, su quasi 1 GW di capacità totale contrattualizzata tramite PPA in Italia, Enfinity Global ha coperto da sola circa un terzo del mercato. Qual è il contributo specifico del legale nella loro negoziazione?
Il nostro team legale supporta e collabora a stretto contatto con l’area energy management per strutturare contratti che siano finanziabili, cioè in grado di soddisfare i requisiti delle banche e degli investitori. Il nostro compito, nello specifico, consiste nel […]
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