Quale sarà il ruolo principale del general counsel nell’era post-Covid?

La pandemia sta cambiando un aspetto particolare che riguarda il modo in cui vengono intrattenute le relazioni d’affari: l’interazione. Inevitabilmente, le società dovranno fare i conti con queste trasformazioni in un futuro non troppo lontano. In questo contesto, il ruolo del giurista d’impresa potrebbe essere cruciale in merito al reputational risk management. Non si tratta (e non va confuso) di marketing. Con questa espressione ci si riferisce piuttosto al risultato delle aspettative che i clienti, i dipendenti e le parti interessate esterne possono avere nei confronti dell’azienda. Non a caso, in un articolo Nir Kossovsky, Amministratore delegato di Steel City Re, sottolinea che «il reputational risk può distruggere anni di valore aziendale in un batter d’occhio».

In periodi come questo le priorità e le aspettative degli stakeholders possono cambiare. Per questo il reputational risk è essenzialmente un rischio strategico da affrontare con campagne di resilienza aziendale che assicurano coerenza e stabilità agli attori esterni. Ecco che i general counsel hanno le capacità di coordinare tutto ciò riferendo ai loro consigli di amministrazione, lavorando fianco a fianco con i gestori del rischio e raccogliendo feedback in tutto i dipartimenti dell’azienda. In tempi così delicati, il loro vantaggio potrebbe essere cruciale.

Nel dettaglio, il giurista d’impresa non deve raccontare la storia di come la società sta sopravvivendo o è sopravvissuta alla pandemia, ma agire come una cabina di regia. Il coordinamento è il percorso vitale che conduce verso un nuovo mercato in cui le aspettative di comportamento aziendale saranno estremamente mutate. In effetti, solo avendo una governance credibile, la società potrà ancora ispirare fiducia agli occhi degli stakeholder. Il reputational risk altro non è che il divario tra le aspettative delle parti interessate e la capacità dell’azienda di soddisfarle.

Come spiega, sempre Kossovsky, in un’altro approfondimento pubblicato su Bloomberg, i general counsel avrebbero in questo contesto un «ruolo unico» e, in particolare, dovranno «rievocare i ruoli organizzativi e le responsabilità dell’apparato di gestione del rischio di reputazione aziendale: governance, leadership, controlli, e strumenti; relazionarsi con qualcuno che siede nel consiglio di amministrazione e che sovrintende alla reputazione e al suo rischio e, infine, coordinare e moderare le comunicazioni per armonizzare le aspettative».

Gennaro Di Vittorio

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