Professione general counsel: l’aspirazione di giuristi e giuriste

di ilaria iaquinta

Diventare general counsel (GC). È il sogno condiviso dai giuristi d’impresa di ambo i sessi. Il 54% degli uomini e il 46% delle donne che lavorano in house hanno confermato l’ambizione di salire al vertice della direzione legale. In particolare, il 49% di loro sarebbe felice di farlo all’interno dell’azienda per la quale lavora.

Lo rileva il report 2020 Aspiring General Counsel pubblicato a dicembre scorso dal cacciatore di teste BarkerGilmore, che indaga sulle aspirazioni di oltre 200 giuristi d’impresa in tutto il mondo.

C’è però ancora un divario da colmare tra le giuriste che aspirano a raggiungere questa posizione e quelle che arrivano a occuparla. Infatti, al momento, le direzioni affari legali prese in considerazione sono dirette nel 64% dei casi da uomini e nel 36% da donne. Il report ha analizzato questo tipo di dati per la prima volta, dunque i risultati raccolti non possono essere confrontati con dei precedenti, ma dalle prossime edizioni sarà sicuramente possibile vedere se questo gap si restringerà o meno.

Tra gli “aspiranti GC” il 28% ha confermato di essere stato già identificato, da parte dell’impresa, come potenziale successore dell’attuale direttore affari legali. Tra questi, il 48% dei rispondenti riferisce che, a seguito di questa notizia, ha scelto di non cercare più altre opportunità al di fuori della propria organizzazione. Più in generale, il 45% dei giuristi non ha avuto indicazioni in azienda rispetto alle sue future possibilità di crescita.

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Gennaro Di Vittorio

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