Potere è femminile
Sono passati più di 130 anni da quando Lidia Poet vide la sua iscrizione all’Albo degli avvocati – la prima in Italia – cancellata da una sentenza della Corte d’appello di Torino per il solo fatto di essere una donna. Ma lei non si arrese e passò il resto della vita a difendere non solo il suo diritto ma quello di tutte le donne a esercitare la professione.
Da allora molte cose sono cambiate. E molte altre ne rimangono da fare. Se infatti, secondo i dati Istat e Censis, le avvocate italiane sono oltre il 60% del totale dei laureati in Giurisprudenza, le professioniste nelle posizioni di potere rimangono ancora una minoranza. Secondo l’ultima rilevazione fatta dall’Associazione degli studi legali associati (Asla) le donne con qualifica di partner sono solo il 22,15%.
Un dato che, se pur in miglioramento rispetto al 16,91% del 2013, racconta ancora un mondo dell’avvocatura dominato dagli uomini. E nel quale le professioniste che emergono ci riescono solo in virtù di doti eccezionali, grosse rinunce nella vita privata o grazie alla capacità di intuire prima degli altri il potenziale di particolari settori del diritto.
Per questo motivo, individuare le 30 avvocate italiane che più si sono distinte nel corso dell’ultimo anno è un compito che deve tenere in considerazione molte variabili tra le quali la reputazione professionale, la visibilità mediatica, la capacità relazionale e quella di creare occasioni di business, ma non solo. Ad accomunare queste avvocate è infatti,molto spesso, la capacità di essere sì delle giuriste ma anche delle manager. Una dote che si ritrova anche in chi esercita la professione all’interno di un’azienda.
Ed è forse da questa caratteristica da cui bisogna partire per leggere l’ascesa, lenta ma inarrestabile, delle avvocate. Perché le professioniste che sono riuscite a emergere in un mercato così maschile e così difficile lo hanno fatto lavorando su più fronti, sviluppando diverse doti e competenze. I 30 ritratti che seguono sono quelli delle professioniste protagoniste dell’ultimo anno di business (guarda anche la gallery su Vanity Fair). Una classifica d’eccellenza ricavata a valle dell’analisi di 100 profili presi in considerazione da MAG.