Panel e accordi tariffari, ecco la strategia legale di AIG

Dalla law firm all’azienda. Sei anni fa, Diego Manzetti ha scelto di passare dal libero foro (era associate da Norton Rose Fulbright) alla carriera in house. L’opportunità si chiamava AIG. Il colosso internazionale delle assicurazioni doveva costituire la propria funzione legale in Italia e ha scelto di affidarla a un professionista proveniente da uno studio con cui aveva una consuetudine di rapporti. Perché la conoscenza dell’industry e quella dell’azienda sono qualifiche imprescindibili per qualunque giurista d’impresa.

Al momento del suo arrivo in AIG, l’avvocato, che ha assunto la carica di head of legal South Europe and MENA ha dovuto costruire ex novo la funzione. Nell’ufficio di Milano, oltre a Manzetti ci sono altri tre professionisti: Giacomo Robutti, Ludovica Zocchi e Amalia Daloiso. Nel complesso invece, sono 17 i componenti del team legale Sud Europa, Medio Oriente e Nord Africa.

L’attività del team in house copre quasi tutto lo spettro degli affari legali. «Fra le altre cose», racconta Manzetti a MAG, «ci occupiamo di schemi di distribuzione, polizze, data protection, contenziosi e gare d’appalto». Manzetti, in questi sei anni, ha lavorato alla costituzione dei panel e alla definizione degli accordi tariffari con gli avvocati esterni. Costruendo una rete di collaborazioni in base alle competenze dei professionisti e alle specificità delle questioni da affrontare. In ambito assicurativo, per esempio, la società lavora con Dla Piper e Norton Rose Fulbright e in particolare con gli avvocati David Marino e Salvatore Iannitti. «Nell’amministrativo», dice Manzetti, «abbiamo un rapporto di lungo corso con Andrea Bullo, professionista che conosce bene anche il settore assicurativo e questa è una competenza piuttosto rara» tra gli esperti di public law. Sul fronte data protection, invece, l’avvocato nel panel è Marco Maglio.

Nel diritto del lavoro, AIG collabora con Paola Tradati di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop). Mentre per il penale il punto di riferimento è lo studio Cagnola con Fabio Cagnola e Filippo Ferri. Capitolo a parte sono i sinistri. Qui, spiega Manzetti, «abbiamo un panel separato, gestito dall’ufficio centrale di Londra ma su cui di recente abbiamo attivato delle sinergie». L’ufficio italiano ha di fatto aiutato l’ufficio sinistri a rivedere il panel, identificando delle tariffe flat che sono state proposte a tutti gli studi del panel. «Un lavoro durato diversi mesi, in cui abbiamo incontrato gli studi e abbiamo messo a punto un criterio di rotazione aumentando la trasparenza». Un passaggio fondamentale, a detta di Manzetti, per evitare che si creino prebende e posizioni di rendita.

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Gennaro Di Vittorio

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