Pandemia: cosa è cambiato nel mercato del lavoro
Il Covid-19 ha cambiato il mondo del lavoro. Ha cambiato il modo di concepire l’idea del lavoro, i rapporti tra colleghi e coi dipendenti, così come il modo di cercare nuove opportunità lavorative o selezionare nuove figure professionali.
Se da un lato la pandemia ha portato a una crisi economica, dall’altro ha dato l’opportunità di rivedere alcuni paradigmi che rischiavano di paralizzare il mondo del lavoro, accelerando il processo di digitalizzazione in ogni ambito e responsabilizzando maggiormente i dipendenti attraverso il lavoro da remoto.
A fare la differenza nella scelta dei migliori talenti sono le soft skills, soprattutto se avvalorate da lettere di referenze da parte di ex colleghi o datori di lavoro. È venuto meno il concetto di ufficio e scrivania, si lavora per obiettivi da qualsiasi parte del mondo, abbattendo i confini geografici e dando maggior valore alle competenze di ognuno. Il mondo del lavoro appare, dunque, sempre più globalizzato, per questo il vero capitale del futuro sarà rappresentato dalla reputazione.
Sono alcune delle evidenze del report “Il lavoro che verrà” realizzato da Semrush, Milano Exe, Centro Studi Performance 4 Man Consulting, Zeta Service, Zwan