A marzo le vendite sono calate del 79%. Lombardia regione più colpita
Se gennaio e febbraio erano stabili, il crollo delle vendite di marzo ha fatto segnare -79% portando il primo trimestre 2020 a chiudere in flessione del -26% rispetto allo stesso periodo 2019. Questo è il principale impatto sui modelli di consumo e sui livelli di vendita degli operatori causato dal Covid-19 secondo quanto emerge dall’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi in Italia, avviato dal Centro studi Confimprese, in partnership con EY.
Con copertura di 623 aree commerciali, tra cui centri commerciali, outlet, high street e travel, il monitoraggio comprende 45 insegne e oltre 4.400 punti vendita che consolidano informazioni su 20 regioni, 111 province e 865 comuni – riguarda i settori merceologici dell’abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e non food (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura).
Le aree geografiche
Nella top 5 delle regioni con il peggiore andamento la Lombardia ha registrato il peggior trend nel mese di marzo (-83%), seguita da Toscana (-80,9%), Emilia-Romagna (-80,5%), Veneto (-80%) e Campania (-79,7%). Il trend del primo trimestre vede sempre la Lombardia prima in classifica per maggior calo delle vendite rispetto allo stesso periodo 2019, seguita da Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte. Su base geografica, quindi, il calo è abbastanza simile nelle 4 macro-aree e in tutte le regioni italiane, calo che si pensa sarà destinato a persistere date le nuove disposizioni del Governo.
I settori più colpiti
«Da fine febbraio – spiega Mario Maiocchi, consigliere delegato Confimprese – in relazione al clima di incertezza e all’evoluzione dell’epidemia si è cominciato a registrare un rallentamento, che ha portato il totale mese a -2,9%, peggiorato all’inizio di marzo, in cui le vendite sono diminuite del -40% già prima del decreto ‘io resto a casa’ dell’11 marzo». «Il crollo di marzo ha interessato in maniera differenziata i settori – commenta Paolo Lobetti Bodoni, Business Consulting Leader Italy, EY – con abbigliamento e accessori che registrano il trend peggiore (-82%), seguito da food&beverage (-78%) e non food (-74%)».