Nasce Renovo, rete di imprese per la ricostruzione del Centro Italia

Si chiama Renovo ed è la prima rete di imprese che riunisce imprenditori del settore edile, per la precisione, 70 imprese che hanno deciso di unire le loro forze per ricostruire responsabilmente il territorio duramente provato dai sismi del 2016 e del 2017.

«La rete – spiega l’architetto Paolo Capriotti, co-ideatore dell’iniziativa – è formata principalmente da imprese con sede nei luoghi colpiti dal sisma, sia per assicurare e rinvigorire l’identità territoriale, sia per supportare la ripresa delle attività economiche. Con l’idea di promuovere un’edilizia che rispetti l’ambiente e il territorio e migliori la qualità di vita dei cittadini, ponendo particolare attenzione all’intera vita del prodotto edilizio: dal reperimento delle materie prime ai processi produttivi dei materiali, al recupero e alla riciclabilità dei materiali stessi.»

Dalla manutenzione alla ricostruzione, dall’adeguamento sismico al restauro delle opere d’arte e di edifici storici, dall’archeologia all’impiantistica, dalla costruzione delle strade alle grandi demolizioni, passando per le strutture in acciaio e in legno, la rete Renovo ha tutte le competenze per partecipare alla ricostruzione a cui aggiunge anche l’assistenza gratuita alle pratiche di richiesta contributo.

 

«Il progetto nasce dall’esigenza – conclude il commercialista Gianluca Natale, co-ideatore dell’iniziativa – di mettere insieme le diverse esperienze e professionalità tecniche del settore, al servizio del territorio marchigiano e umbro, martoriati dal sisma, tramite uno strumento snello, elastico ed efficace come la rete. Tra gli ulteriori obiettivi del progetto c’è quello di dare assistenza alla pratica di contributo, combattere ed evitare lungaggini burocratiche, creare occupazione nei settori colpiti con la ricostruzione e l’impiego di materiali ecosostenibili rispettosi dell’ambiente. Un altro valore aggiunto è rappresentato dalla possibilità di fare il distacco di manodopera che consente ai “retisti” di spostare il personale dipendente senza avere la necessità di dimostrare interesse al distacco. Il Ministero del Lavoro, riguardo il contratto di rete, infatti considera l’interesse automaticamente insito e non c’è bisogno di dimostrarlo. Si tratta dunque di uno strumento prezioso per questi operatori, perché si creano forti sinergie sia a livello di attrezzature che di personale dipendente».

Gennaro Di Vittorio

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