Montanari, l’umanista prestata ai numeri
Un’umanista prestata ai numeri. Così ama definirsi Valentina Montanari (nella foto), chief financial officer del Milan e amministratrice indipendente dei cda di Cerved Group e Mediolanum Gestione Fondi, oltre che membro del board di Oxfam Italia.
«Ho fatto degli studi classici e sono appassionata di letteratura, teatro, opera e arte», racconta a MAG la professionista che, crescendo, è diventata una “ragazza stem”, laureandosi con lode in economia con indirizzo statistico. «Ho scritto una tesi sperimentale di statistica bayesiana, poi pubblicata dalla Duke University. Dopo l’università, il mio sogno era di rimanere nel mondo accademico e feci anche l’esame per il dottorato di ricerca – continua Montanari – ma venivo da una famiglia di aziendalisti e mio padre, che era un manager affermato, mi spinse a cercare un lavoro in azienda».
E così, nel ’92 Montanari entra in Aem (oggi A2A) come impiegata di primo livello, crescendo nel tempo fino a diventare direttore amministrazione e bilancio. Per l’allora municipalizzata dell’energia segue la trasformazione in società per azioni e, successivamente, la quotazione in Borsa. Un’operazione, quest’ultima in particolare, che ha segnato il suo debutto nel mondo della finanza, nel momento storico delle grandi quotazioni e delle prime privatizzazioni. «È stato allora che ho conosciuto i migliori giuristi sulla piazza di Milano (dove iniziavano ad arrivare le law firm internazionali, ndr) e il notaio Piergaetano Marchetti, che è diventato poi il nume tutelare di tutto il mio percorso professionale, avendo poi lavorato al suo fianco in RCS», ricorda la manager.
È questo il periodo chiave del percorso professionale di Montanari, «la miniera d’oro» del bagaglio delle sue esperienze professionali, come lo definisce lei stessa. Quello in cui scopre il grande valore del network, perché «il lavoro è progetto, ma è anche relazione. Ed è dal confronto con gli altri che si cresce».
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