Mercer: benessere determinante nel rapporto tra lavoratori e aziende 

È sempre più importante per i datori di lavoro mettere in atto strategie che abbiano un impatto positivo sul benessere dei dipendenti.

È quanto emerge dall’ultimo sondaggio Health on Demand realizzato da MercerMarshBenefits.

Dall’inizio del Covid-19, i datori di lavoro che si sono impegnati per offrire un supporto concreto ai dipendenti hanno fatto la differenza. I dipendenti che affermano di essere stati ben supportati dalle aziende hanno infatti molte meno probabilità di considerare negativa la loro esperienza personale della pandemia, rispetto a coloro che hanno ricevuto poco o nessun supporto.

In Italia la metà dei dipendenti ha percepito la pandemia come interamente negativa in termini di impatto sulla vita personale e professionale. Dato che assume ancora più rilievo se si pensa che mediamente che il 38% in Italia di coloro che hanno ricevuto un buon supporto da parte dell’azienda appare meno intenzionato a lasciare l’attuale posto di lavoro.

I risultati dello studio confermano come la pandemia abbia avuto un impatto materiale sulla salute mentale, fisica e finanziaria dei dipendenti. La comunicazione, in questo contesto, ha giocato un ruolo fondamentale: solo il 36% dei dipendenti dichiara di essersi sentito aiutato dall’azienda, anche in presenza di un’offerta di benefit ampia e ricca. Questo dato illustra probabilmente come l’offerta di benefit non sia stata correttamente trasmessa e promossa internamente e molto probabilmente, nonostante gli sforzi profusi dalle aziende, non sia più al passo con i tempi e non rispecchi esattamente le esigenze delle persone. La pandemia ha semplicemente acuito e accelerato la percezione di gruppi di dipendenti rispetto agli investimenti delle aziende. In particolare, il 37% delle donne si sente meno certa di poter sopperire ai costi della salute: per questo motivo le aziende dovrebbero indirizzare gli investimenti in benefit verso target ben identificati e comunicarli in base all’audience.

 

I benefit

Il benessere è al centro del rapporto di un dipendente con il proprio datore di lavoro. In questa prospettiva, la quantità e il tipo di supporto, nonché la possibilità di offrire soluzioni personalizzate costituiscono elementi di grande importanza. La possibilità di adattare alle proprie esigenze un pacchetto di benefit risulta molto apprezzata.

Il 48% dei dipendenti che hanno ricevuto dal proprio datore di lavoro 10 o più benefit o risorse per la salute e il benessere afferma che questo ha rappresentato un valido motivo per rimanere con la propria azienda, valore che scende al 29% per chi non ne abbia ricevuti.

Inoltre, i dipendenti che godono di 10 o più benefit hanno maggiore fiducia in merito alla possibilità di potersi permettere l’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno e più propensi a essere d’accordo riguardo al fatto che il loro datore di lavoro si preoccupi della loro salute e del loro benessere.

 

Servizi di assistenza sanitaria digitale

Il Covid-19 ha reso necessario erogare i servizi di assistenza sanitaria in modi diversi e innovativi. Tra coloro che hanno provato per la prima volta la telemedicina, la grande maggioranza (il 73%) intende continuare a utilizzarla, dato che sale all’87% anche in Italia tra coloro che la utilizzavano già prima. Il sondaggio ha inoltre registrato un forte aumento dell’interesse dei dipendenti per altre soluzioni digitali per la salute, che vanno dalle app che aiutano a trovare fornitori di servizi sanitari agli strumenti di realtà virtuale per la cura della persona.

 

Ridurre stress e ansia

Il 49% dei dipendenti risulta particolarmente stressato (di cui 20% estremamente stressato).
Chiaramente, i dipendenti hanno bisogni insoddisfatti quando si tratta di cure per il benessere mentale. È interessante notare che circa la metà di tutti i dipendenti (46%) sottolinea il grande valore dei programmi che riducono il costo dei trattamenti per la salute mentale. I datori di lavoro che desiderano fornire un supporto per la salute mentale a prezzi accessibili dovrebbero inoltre notare che molti dipendenti apprezzerebbero molto la consulenza virtuale con un terapista tramite chat video (42%), oppure tramite messaggi (40%) e persino tramite chat di testo basate sull’intelligenza artificiale e senza coinvolgimento umano (34%).

 

 

 

 

 

 

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