Marianna Tranchida (BRT): “Così punto a unire legal e compliance”

Dallo scorso luglio, il gruppo BRT, specializzato nella gestione di spedizioni nazionali e internazionali e servizi di logistica, ha deciso di dotarsi di una direzione Legal Corporate & Compliance (LCC), in cui sono confluiti i presidi Legal e Compliance già esistenti. Il dipartimento è nato con l’obiettivo di assumere un ruolo centrale nel nuovo assetto aziendale, oltre che con l’idea di garantire un approccio business oriented dei servizi legali e di compliance a supporto delle funzioni aziendali.

A pochi mesi da allora, la redazione di Inhousecommunity si è rivolta a Marianna Tranchida (in foto), nominata a capo della neonata direzione LCC con il ruolo di chief legal, corporate & compliance, per capire come intende fondere insieme i due team legal e compliance. La professionista – avvocata specializzata in trasporti europei e diritto comunitario con esperienza pluriennale nei trasporti & nella logistica – proviene dalla società Aeroporto G. Marconi di Bologna, dove negli ultimi 6 anni è stata responsabile della funzione affari legali, istituzionali e regolamentazione.

Cominciamo con un commento sul suo ingresso in BRT, innanzitutto?

Per me è una grande sfida personale e professionale. In BRT abbiamo creato una nuova divisione, Legal, Corporate & Compliance, mettendo assieme quello che fino ad ora era separato, ovvero la divisione legale e compliance ed internalizzando una funzione strategica – come la gestione dei corporate affairs, gestita da studi internazionali esterni durante il periodo di Amministrazione Giudiziaria. Una sfida che è nelle mie corde, avendo avuto esperienze professionali in settori molto regolamentati, con una notevole rilevanza della compliance. Ma oltre a questi aspetti, la vera sfida è quella di organizzare una nuova direzione che sia in grado, da una parte, di dare un supporto concreto all’attuazione del grande piano di trasformazione organizzativa voluto dalla ceo, Stefania Pezzetti, per creare la BRT del futuro e dall’altra parte, mettendo i professional aziendali a servizio del business, in una logica legal as a service. La funzione Legal, Corporate e Compliance è sempre più strategica all’interno delle organizzazioni e confidiamo, coerentemente alle linee guida del gruppo – che vogliono una sinergia sempre più stretta legali e specialisti della compliance – di poter dare un contributo determinante alla nuova BRT.

Quale aspetto le piace più di tutti in questa nuova avventura professionale?

Trovo particolarmente stimolante anche il confronto costante con una squadra di manager di altissimo livello e capacità e l’opportunità di un interscambio diretto con colleghi di altri paesi del gruppo Geopost, di cui BRT è parte. Ho esperienze internazionali, ma il contatto e lo scambio quotidiano con persone di grande preparazione sarà arricchente per entrambe le parti. Le attività della mia direzione sono concentrate sull’Italia, ma lavorare in una realtà globale consente di cogliere spunti e opportunità per un miglioramento continuo. 

Come procederà al fine di “omogeneizzare” i due team legal e compliance?

Lavoro con una squadra giovane, rodata e molto impegnata per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il percorso è avviato, sarà completato in tempi rapidi, tramite il consolidamento del team e lo spazio anche per nuove risorse di talento. La strada da fare è tanta ed il percorso davvero sfidante. Legal e compliance sono due settori che hanno molto in comune, se intesi nell’ottica del “legal as a service”: questo aiuterà nel creare un team unico, unito ed efficiente. Abbiamo molto chiaro che non possiamo rifugiarci nel passato, in visioni che non sono più al passo con i tempi. Dobbiamo voltare pagina, guardare al futuro, essere protagonisti della necessaria trasformazione di BRT, mettendo in campo tutte le nostre competenze, esperienze ed anche tanta energia ed entusiasmo.

Perché la compliance diventa un’area sempre più importante e da “dominare” per il legale in house?

Perché la compliance è sempre più un fattore di competitività per le imprese, determinante verso tutti gli stakeholder. Se pensiamo ad un settore come il nostro, in profonda trasformazione dopo una fase impetuosa di crescita, essere “compliant” vuol dire avere la capacità di dare il necessario valore a tutti gli stakeholder, in primis lavoratori e clienti, ristabilire standard di servizio eccellenti e mantenere adeguatamente un posizionamento di mercato importante. Compliance è anche riduzione del rischio, tutela delle persone e dell’azienda, miglioramento dei processi e valore aggiunto per i servizi offerti.

E quindi perché BRT ha deciso di unire i due dipartimenti?

Ho lavorato in aziende operanti in settori iper-regolamentati, come la società che gestisce l’aeroporto Marconi di Bologna, la quale era anche quotata nel segmento Star di Borsa Italiana, ma ho sempre inteso la compliance come una funzione strategica dell’impresa, non come l’ufficio che mette un timbro alla fine di un processo o valida formalmente standard, processi e procedure. La fusione dei due dipartimenti e la scelta di BRT di creare un’unica struttura si muove proprio nell’ottica del “legal as a service”, come si diceva prima, e di considerare la nostra come una funzione a supporto del business e dell’attuazione del piano di trasformazione aziendale. 

Il suo ruolo prevede anche la strutturazione della funzione di corporate affairs: quali sono le opportunità per l’azienda nel momento in cui si decide di internalizzarla?

Oggi abbiamo, con la mia entrata e la mia esperienza societaria, le competenze, sulla base di una analisi “make or buy”, per strutturare una funzione molto importante per BRT. Negli ultimi periodi l’azienda, necessariamente, ha dovuto far ricorso al mercato per i servizi di corporate affairs. Una scelta che ha dato risultati essenziali per l’organizzazione in una fase straordinaria ed emergenziale della propria esistenza, ma con un impegno dal punto di vista economico ed una perdita di influenza e poteri diretti in un ambito assolutamente delicato e strategico della società, che ha portato ad una riflessione sulla opportunità di strutturare internamente il servizio. Ora possiamo iniziare a scrivere una nuova pagina, lavorando con le nostre risorse ed avvalendoci, tramite una cabina di regia interna, del supporto specialistico esterno, solo qualora rappresenti un valore aggiunto. Anche attraverso questa nuova funzione, la quale deve ancora essere adeguatamente organizzata, attualmente incarnandosi con la mia persona, 

Quali sono le sfide e le opportunità quando si comincia a guidare una nuova squadra?

Avremo l’opportunità di superare quella che è stata definita “la segregazione del ruolo” e dare protagonismo alla Direzione, alle funzioni e soprattutto alle persone. Lavorando sempre più in una dimensione di squadra. Tutto queste sempre all’interno del piano aziendale, consapevoli che tutti dobbiamo concorrere al raggiungimento degli obiettivi sfidanti del piano di cambiamento in corso e del ri-consolidamento di livelli di servizio e di un brand che ha fatto storia e che era sinonimo di eccellenza.

Su cosa intende lavorare in primis?

Sto già lavorando a valorizzare le ottime risorse che ho trovato nei miei team aziendali, rendendole più consapevoli ed al contempo responsabili nel proprio ruolo. Ho avuto il privilegio di incontrare sul mio cammino in BRT un team di giovani professioniste e professionisti capaci e determinati, che attendevano solamente una guida per potere esprimere a pieno il proprio potenziale. Il mio parametro è sempre stato il merito e mi piacerebbe poter promuovere una spirale positiva di crescita ed emulazione positive tra i professionisti del team.

Vorrebbe apportare qualche modifica interna?

Di modifiche ne viviamo già ogni giorno: siamo parti attive del cambiamento. Ecco vorrei potere, assieme al mio gruppo, vivere in prima fila il cambiamento, non subirlo, ma esserne promotori entusiasti e costruttori fattivi. A proposito di novità, mi dicono anche di aver portato un nuovo stile manageriale, inedito rispetto al passato ed alla visione di chi mi ha preceduto nella funzione, e tanta energia, assieme a competenza e determinazione. Ne sono onorata e grata, ciò mi stimola, così come il cambiamento a fare sempre meglio, senza tuttavia rinunciare anche a divertirsi. L’ingrediente nuovo – assieme a quello che definiscono “colore” riferendosi alla mia persona – che non può mancare quando a condurti è la passione per ciò che fai.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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